Tra i 70 punti che la Virtus ha segnato mercoledì sera a Belgrado, ben 27 portano la firma di Will Clyburn. Non è il suo record personale in Eurolega, nell’aprile del 2021 a Istanbul ne realizzò 34 con la maglia del Cska, ma si tratta di un buon bottino a cui bisogna aggiungere il fatto che l’ala statunitense non aveva mai vinto nella capitale serba. I motivi di festa sarebbero tanti per chi nelle precedenti partite ufficiali non aveva mai convinto, ma il numero otto bianconero ha subito spostato i riflettori dalla sua prestazione a quella di tutta la squadra.
"L’unica cosa che conta è che abbiamo vinto – ha dichiarato l’americano alla fine della gara –. Siamo stati bravi a restare uniti, a combattere e a tenere strette le maglie in difese". La sua non è una umiltà di facciata e già ad inizio settembre, quando si è presentato alla città, ha subito messo in chiaro che fare la superstar non era nelle sue corde e nell’ambito di quella famiglia che i giocatori della V nera dovevano costruire lui era una sorta di fratello maggiore a disposizione di chi non aveva ancora la possibilità di confrontarsi con l’Eurolega. Già qui Clyburn metteva in mostra la sua lunga esperienza: tra campionato e Europa si giocheranno 64 partite in poco di più di 7 mesi per cui o trovi il modo di convivere e di rendere piacevole il tempo speso nelle trasferte oppure tutto va a rotoli.
Con la vittoria contro il Partizan Belgrado la formazione allenata da Luca Banchi non ha risolto i suoi problemi, ma chi va in campo ha dimostrato la volontà di iniziare a risolverli partendo dal definire quelle che sono le gerarchie all’interno del gruppo. In attesa che il capitano Marco Belinelli e Daniel Hackett raggiungano il giusto stato di forma, oggi il gruppo può appoggiarsi sulla coppia formata da Clyburn e da Toko Shengelia. Non è un caso che i due siano amici anche nel privato e pur arrivando da due parti del mondo molto diverse abbiano una stessa visione della vita a partire dal valore della famiglia. Anche il fatto che si stiano chiarendo le questioni societarie sta aiutando la squadra ad uscire dal limbo in cui era entrata.
Nell’ambito dell’assemblea dei soci che si svolgerà martedì prossimo e che prevede l’approvazione del bilancio, il ceo Luca Baraldi avrà un incontro sia con l’azionista di maggioranza, il presidente Massimo Zanetti, sia con quello di minoranza Carlo Gherardi. La volontà di entrambi è quella di confermare Baraldi nel suo ruolo e riconsegnare a lui le chiavi della società. All’orizzonte non vi sono, però, extra budget per cui sia Ante Zizic che Andrejs Grazulis restano sul mercato e soltanto una loro cessione può aprire quello spazio salariale necessario per firmare nuovi ingaggi.
Con il rientro di Devontae Cacok che resta ancora coperto da un alone di incertezza, la Virtus sotto canestro avrebbe un grande bisogno di un rinforzo, a meno che Zizic da domani sera a Cremona non faccia vedere quello che ha tenuto nascosto dallo scorso gennaio.
Si gioca a Cremona, appunto, e per i bianconeri di Banchi questo sarà un vero e proprio esame di maturità, soprattutto perché arriva dopo Belgrado: le squadre discrete dopo un’impresa hanno spesso una flessione, mentre le buone non si lasciando distrarre da una presunta debolezza dell’avversario, ma tirano dritto.
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