Il rinvio di Bologna-Milan potrebbe cambiare e non poco le carte in tavola. Non solo e non tanto in chiave classifica e calendario. Se la Lega farà giocare lo stesso la gara, i rossoblù non avranno modo di allenarsi fino alla sosta di novembre. Di più, fino a metà dicembre. Perché tra campionato, turno infrasettimanale, Champions e sosta nazionale con relativi convocati, la prima settimana tipo, ovvero di lavoro pieno, per la banda di Italiano sarebbe caduta tra il 15 e il 21 dicembre, a cavallo tra la sfida casalinga con la Fiorentina e la trasferta in casa del Torino: fino ad allora, avrebbe marciato al ritmo di partita, defaticante e rifinitura prima del match successivo. In caso di rinvio, invece, con la speranza che il maltempo non provochi allagamenti e non renda inutilizzabile il centro tecnico di Casteldebole con la necessità di riprogrammare le sedute di lavoro, come accaduto all’indomani del ritorno dalla trasferta di Genova, Italiano e il Bologna potrebbero avere qualche giorno a disposizione in più per recuperare dalle fatiche europee con l’Aston Villa e preparare la trasferta di martedì in casa del Cagliari, con la possibilità di lavorare sui meccanismi di squadra: offensivi e difensivi.
Di più. Se alla vigilia della sfida contro il Milan si rifletteva su turn over e gestione delle forze, se fosse confermato il turno di stop forzato e in vista del turno infrasettimanale di martedì, Italiano avrebbe l’imbarazzo della scelta, dal momento che i giocatori impiegati a Birmingham avrebbero a quel punto avuto una settimana di tempo per poter recuperare le energie dopo la sfida del Villa Park. In attesa di sciogliere questo grande nodo (oggi giornata chiave), il cantiere va avanti.
Holm avrebbe dovuto prendere il posto di Posch a destra, Miranda di Lykogiannis a sinistra, senza parlare dei dubbi a centrocampo. Italiano ragiona seriamente sulla possibilità di schierare il Bologna migliore. Se sarà centrocampo a 3 o a 2 con Odgaard dietro a una punta (molto probabilmente Castro), sarà scelta puramente tattica e non di rotazioni dovute agli sforzi della gara precedente o pensando a quella successiva: il Bologna, insomma, potrà concentrarsi sul concetto di qui e ora, al partita dopo partita. Ferguson potrà mettere qualche allenamento in gruppo nelle gambe e non è un dettaglio. Con lui Pobega, rientrato dopo un mese di stop per l’infortunio al collaterale.
Saranno giorni preziosi anche per Aebischer, in fase di recupero dalla tendinopatia con cui è tornato dagli ultimi impegni con la Svizzera. Restano ai box i lungodegenti El Azzouzi, Cambiaghi ed Erlic, con quest’ultimo che potrebbe essere il primo degli indisponibili a recuperare, ma comunque non prima della prossima sosta.
Marcello Giordano
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