La Macron ha pensato alle divise da trasferta per rendere omaggio al titolo del 1925. Una seconda maglia da scudetto

Dalle icone Felsner e Schiavio agli attuali Castro, Ndoye, Fabbian e Posch

Una seconda maglia da scudetto

Una seconda maglia da scudetto

Fa un certo effetto pensare che negli stadi della Champions League il Bologna sfoggerà maglie da trasferta, per la seconda stagione consecutiva col ‘main sponsor’ Saputo, che sono la copia conforme di quelle che i pionieri del primo scudetto rossoblù indossarono quasi un secolo fa.

La presentazione della nuova maglia Away firmata Macron getta un ponte tra due ere: quella del Bologna 1924-25 allenato da Hermann Felsner che schierava i Grandi della storia (da Gianni a Schiavio, da Gasperi a Baldi, passando per Perin, Genovesi e Pozzi) e quella del Bologna di oggi, impegnato a inaugurare un nuovo ciclo.

E in effetti si respira tutto il senso della storia nel video di presentazione della maglia da trasferta che Dan Ndoye, Giovanni Fabbian, Stefan Posch e Santiago Castro hanno girato tra gli scintillanti arredi del Teatro Comunale. I quattro dopo aver provato, invano, ad adattarsi alle divise bianche con banda rossoblù orizzontale e cordino di un secolo fa, sposano sorridenti l’outfit, decisamente più comodo, dei giorni nostri.

La nuova maglia da trasferta fu utilizzata per la prima volta nella storia del club, alternandola alle versioni rossoblù e verde, nel 1924-25, la stagione che si concluse con le cinque drammatiche sfide-spareggio col Genoa per stabilire il vincitore della Lega Nord e che ebbe come trionfale appendice la vittoria nella doppia finale scudetto con l’Alba Roma.

Nell’agosto 2025 ricorreranno cent’anni esatti dal primo tricolore entrato nella bacheca di Casteldebole. E Saputo ha colto al volo il senso della ricorrenza confermando l’impegno di comparire, per la seconda stagione consecutiva, sulle maglie della prima squadra nella forma di ‘main sponsor’. Scelta quasi scontata considerato che quest’anno non c’era miglior occasione per portare il brand di famiglia in giro per l’Europa, ma che impegna l’azionista di maggioranza a un esborso supplementare: in pratica Joey metterà di nuovo di sua tasca il denaro che avrebbe potuto garantire uno sponsor ‘esterno’.

E’ la garanzia definitiva che Saputo è sceso in campo. E se ci mette marchio (e faccia) allora sarà un Bologna all’altezza.

m. v.

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