MASSIMO VITALI
Sport

La Champions è un tabù: tutto sul campionato, adesso questo Bologna può parlare solo Italiano

Sabato la sfida con il Venezia e martedì ci sarà il Monza per la Coppa Italia

Tutto sul campionato, adesso questo Bologna puo parlare solo Italiano

Vincenzo Italiano, 46 anni, allenatore del Bologna

Bologna, 29 novembre 2024 – C’è una regola base in ogni competizione: come dice la parola stessa, provare a competere. Tra partecipare e competere c’è tutta la differenza del mondo ed è la differenza che in questa Champions League passa tra il Bologna di Vincenzo Italiano e le sue ‘concorrenti’.

Un punto in 5 partite, secondo uno studio statistico accreditato, oggi riduce al 2 per cento la possibilità che i rossoblù hanno di passare il turno. E in effetti alzi la mano chi pensa che questo Bologna nelle prossime tre gare avrà la forza di strappare punti pesanti alle due squadre di Lisbona, Benfica e Sporting, e ai tedeschi del Borussia Dortmund dopo che fin qui ha fatto praticamente scena muta.

Ci si può consolare pensando che Jhon Lucumi mercoledì al Lille ha segnato un gol nella madre di tutte le coppe a sessant’anni di distanza da quello che realizzò Harald Nielsen nella vittoria per 2-1 con l’Anderlecht del 7 ottobre 1964 (gara di ritorno del primo turno di Coppa dei Campioni: poi arrivò la nefasta monetina nello spareggio di Barcellona)?

No, perché è solo un dato statistico. La verità è che questo Bologna in estate è stato scientemente assemblato, e il campo dice indebolito, pensando solo al fronte interno, e non alla campagna d’Europa.

Una campagna che si è tramutata subito in poco allegra scampagnata con quel ‘Godiamocela!’ che a inizio stagione conteneva già lo spirito con cui Casteldebole si approcciava a un’avventura storica: fieri di esserci, e poi verrà quel che verrà.

Sono venute quasi solo delusioni, che però fin qui, al netto dell’inedita e innegabile difficoltà nel dover affrontare una partita ogni tre giorni, non hanno inciso in negativo sul cammino dei rossoblù in campionato.

E questa è una nota di merito che va riconosciuta al lavoro, complicatissimo, di Vincenzo Italiano. Complicatissimo, sissignore. Provate voi a mettere paura a Liverpool e Aston Villa presentandosi con la squadra della scorsa stagione meno tre pezzi da novanta come Calafiori, Zirkzee e Saelemakers. E provate a risolvere l’equazione del gol se lo stesso Zirkzee è stato rimpiazzato da Dallinga, fin qui un’anonima e inadeguata comparsa. Ora, se c’è un aspetto positivo nell’aver quasi del tutto abbandonato le velleità di passaggio del turno in Champions è la possibilità, che è insieme una necessità, di poter dirottare tutte le energie sul fronte interno: campionato e Coppa Italia.

In campionato oggi il Bologna è ottavo e già domani col Venezia dovrà provare a cancellare lo scivolone con la Lazio per incamerare punti che blindino una posizione di classifica che peraltro non è detto che a maggio valga l’Europa: dipende da quante squadre italiane la prossima stagione faranno la Champions, ovvero dalla posizione dell’Italia nel ranking Uefa (attualmente è seconda), un percorso di cui il Bologna, spiace constatarlo, fin qui è stato zavorra.

E poi c’è la Coppa Italia, che bussa alla porta il 3 dicembre al Dall’Ara, avversario il Monza negli ottavi, in gara secca. Quella è un’altra strada potenziale per l’Europa per un Bologna che adesso, virtualmente fuori dalla Champions, può parlare solo ...Italiano.

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