MASSIMO VITALI
Sport

Italiano, rabbia e fiducia: “Troppi punti buttati via. Ci manca un po’ di malizia, ma il futuro è tutto nostro”

L’analisi del tecnico: "Volevo vedere una reazione dopo il Verona e l’ho vista. Mi brucia se penso alla classifica che potremmo avere oggi senza questi regali...". Sull’arbitro: "Gli ho detto che sull’azione che porta al rigore c’era fallo su Castro".

La rabbia di Vincenzo Italiano contro l’arbitro Abisso dopo il fischio finale (Schicchi)

La rabbia di Vincenzo Italiano contro l’arbitro Abisso dopo il fischio finale (Schicchi)

"Altri punti buttati", recrimina Vincenzo Italiano. Che però, nella sera del grande rammarico (l’ennesima incompiuta), regala anche parole al miele ai suoi ragazzi: "Siamo giovani e dobbiamo crescere, ma questa squadra ha un futuro e crescerà in modo mostruoso. Sto con Fabregas: non possiamo concentrarci solo sul risultato".

Tutto vero. Sono tante le pepite nella notte rossoblù in cui la Roma ha evitato la sconfitta al minuto 97 della partita, grazie a una somma di ingenuità diffuse. Italiano la prende da lontano: "Ho giocato a calcio per vent’anni e nessun allenatore mi ha mai insegnato come non si buttano punti nel finale. Vorrei chiederlo al mio collega Ranieri, che allena da molto di più. La verità è che i momenti finali di una partita non sono allenabili. In quei frangenti serve più malizia, più furbizia: non devi cercare la giocata individuale, non devi essere bellino, devi buttare la palla a San Luca".

Ha già imparato la geografia rossoblù il tecnico siciliano. Ma soprattutto ha sperimentato sulla propria pelle, e per troppe volte, la frustrazione di vedersi sfuggire di mano vittorie che sembravano già in cassaforte. "E’ successo stasera, è successo col Genoa, è successo con la Juve", dice il tecnico rossoblù passando in rassegna l’indole allo spreco del suo Bologna. "Se penso alla classifica che oggi potremmo avere senza questi regali mi brucia – osserva il tecnico –. Ma non sarebbe giusto non vedere le tante cose positive che ci lascia anche questa partita: la prestazione di Odgaard, quella di Ferguson, la faccia di un Dominguez che ancora una volta ha giocato alla grande. Soprattutto mi tengo stretto la reazione mostruosa che abbiamo avuto quando siamo andati sotto a inizio ripresa".

Rifiata e riparte: "Alleno ragazzi straordinari, dai quali mi aspettavo una reazione dopo la battuta d’arresto col Verona. Ecco, quella reazione l’ho vista, la prestazione anche stavolta c’è stata, non posso che essere orgoglioso dei miei giocatori".

Orgoglioso e insieme arrabbiato, perché la generosità nei confronti di avversari già al tappeto nel calcio è una grave colpa. "Nello spogliatoio a fine partita i miei giocatori erano molto abbattuti – dice Italiano –. Ne abbiamo parlato insieme. Ho detto loro che siamo giovani, cresceremo e adesso dobbiamo guardare avanti pensando di andare a fare una grande prestazione mercoledì in casa dell’Inter". Ma anche la Roma di Ranieri, sottolinea Italiano, "adesso è un top team, una squadra per me da Champions. Eppure fino agli ultimi istanti della partita stavamo vincendo con merito. Peccato".

Pochi appunti da fare a Lucumì però. "Voglio rivedere il suo tocco col braccio, ma non mi sembra frutto di una disattenzione", taglia corto. Quanto ad Abisso, a fine partita gli ho solo detto che avrebbe dovuto andarsi a rivedere il fallo fischiato nei minuti finali a Castro da cui parte l’azione che porta al rigore: per me era Santiago ad aver subito fallo". La sostanza non cambia: "A pochi secondi dalla fine non possiamo sbagliare quel possesso palla". E invece purtroppo è (ri)successo.

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