MASSIMO VITALI
Sport

Italiano, felicità e veleni. Festeggia al fischio finale. Furia Pradè: "Irrispettoso». La replica: "Ha capito male»

Appena finita la gara, l’allenatore del Bologna si è lasciato andare a un’esultanza . Il diesse viola: "Poca sensibilità, è morta la mamma del nostro tecnico Palladino". Il grande ex: "Accuse esagerate, non ho offeso nessuno. Mi unisco al cordoglio".

Tutta la grinta di Vincenzo Italiano, 47 anni: ha battuto la sua ex squadra (Ansa)

Tutta la grinta di Vincenzo Italiano, 47 anni: ha battuto la sua ex squadra (Ansa)

Il veleno è tutto nella coda. In campo no, le scintille da derby non erano mancate: ma tutto nell’alveo del ‘politically correct’. Poi Vincenzo Italiano, bontà sua, al triplice fischio festeggia la vittoria lanciando in aria il cappellino dell’addetto stampa rossoblù, prima di stringere il pugno esultante verso la tribuna e scomparire nel tunnel.

Ma da quel tunnel, sponda Daniele Pradè, a caldo esce un fiume di veleni. Parole testuali del diesse viola davanti alle telecamere: "Non mi è piaciuto a fine gara l’atteggiamento di Italiano, non mi è piaciuta la sua esultanza di fronte ai nostri giocatori. L’ho trovata una mancanza di rispetto nei nostri confronti e nei confronti di Palladino. Ce la teniamo dentro, e lì ho capito tante cose dell’uomo. Non ho avuto modo di incontrarlo nel tunnel e non lo vorrei incontrare adesso. Queste sono le delusioni più grandi, più grandi della sconfitta". E nel post-gara arriva anche l’attacco di Dodò su Instagram: "Rispetto soprattutto perché sei stato tre anni con la nostra squadra"

Parole come pietre, scagliate contro lo stesso uomo che il 2 giugno, nel dopo gara di Atalanta-Fiorentina il diesse viola aveva congedato così: "Con Vincenzo ci separiamo ma solo professionalmente: umanamente non accadrà mai". E invece lo strappo di ieri è pesantissimo e rischia di lasciare il segno. Arriva in fondo a quella che lo stesso Pradè definisce "una giornata strana, in cui siamo andati in campo col pensiero della morte della madre del nostro allenatore e con un rigore netto per noi che poteva cambiare il corso della partita e che non si è stato dato".

Il penalty conta assai meno dell’onore di Italiano, uomo che può aver ceduto a un momento di euforia nel lanciare al cielo il cappellino dell’addetto stampa Federico Frassinella che gli era andato incontro per abbracciarlo davanti al tunnel dello spogliatoio, ma della cui moralità non è lecito discutere. E infatti la replica dell’uomo non si è fatta attendere: "Prima di tutto mi unisco al cordoglio per la scomparsa della mamma di Raffaele: condoglianze all’uomo e al collega. Poi, visto che sono stato tirato in ballo, ci tengo a replicare al mio ex direttore, che forse non ha visto il modo in cui ho festeggiato le vittorie nelle ultime partite, ovvero andando subito nello spogliatoio per esultare con i miei giocatori: è quello che ho fatto anche stavolta". Conclusione: "Pradè ha esagerato. Non ho mancato di rispetto proprio a nessuno: lui ha capito qualcosa di sbagliato dal mio comportamento. Mi dispiace, ma se vuole Pradè può chiamarmi: il mio numero ce l’ha".

Finisce qui, si spera. E finisce dove comincia la grandezza di un Bologna che nel primo tempo ha un po’ sofferto, ma ben arginato, la forza della Viola e nella ripresa l’ha dominata, incartando e portando a casa meritatamente il derby. "Stiamo crescendo, in campionato come in Champions – dice Italiano –. Adesso vedo un’identità forte, che ci fa abbinare alle prestazioni i risultati. La partita l’abbiamo preparato studiando il modo per contenere difensivamente le caratteristiche migliori dei nostri avversari. Affrontare una squadra che gioca con l’entusiasmo di questa Fiorentina è sempre pericoloso, ma noi ci siamo riusciti. Noi meglio nella ripresa, dove abbiamo legittimato la vittoria. Avevamo l’obiettivo di risucchiare qualche punto a chi ci sta davanti in classifica e quell’obiettivo oggi lo abbiamo centrato".

L’ultimo pensiero è peer la sua ex squadra: "E’ una Fiorentina molto diversa da quella che ho allenato io, non si possono fare paragoni. Se continuerà ad essere quella che ho visto nel primo tempo potrà stare ancora a lungo lassù". Lassù dove adesso può arrivare anche il suo Bologna.

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