MASSIMO SELLERI
Sport

Incompiuta Virtus Si ferma sul più bello

Bologna finisce anche a -17, poi reagisce e nel terzo quarto recupera e sorpassa. Ma nel finale mancano le energie ai bianconeri

Matt Morgan, l’unico sopravvissuto nella batteria di registi bianconeri, ha provato a dare la scossa ai compagni, con triple e assist (Ciamillo)

Matt Morgan, l’unico sopravvissuto nella batteria di registi bianconeri, ha provato a dare la scossa ai compagni, con triple e assist (Ciamillo)

Olimpia Milano

99

Virtus Bologna

90

EA7 : Dimitrijevic 6, Bortolani ne, Causeur 18, Tonut 14, Bolmaro 3, Brooks, Leday 19, Ricci 5, Flaccadori ne, Caruso 6, Nebo 7, Mirotic 21. All. Fioretti.

SEGAFREDO BOLOGNA; Cordinier 9, Belinelli 21, Clyburn 2, Visconti ne, Shengelia 25, Grazulis, Morgan 11, Polonara 7, Diouf 4, Zizic 2, Akele, Tucker 9. All. Banchi.

Arbitri: Belosevic, Nikolic, Sukys.

Note: parziali 21-14; 44-35; 66-67. Tiri da due: Milano 22/41; Virtus Bologna 19/33. Tiri da tre: 12/29; 9/22. Tiri liberi: 19/23; 25/29. Rimbalzi: 40; 24.

I 21 punti messi a segno da Marco Belinelli non bastano alla Virtus per evitare la sesta sconfitta in sette gare di Eurolega. Più che il derby d’Italia quello tra la Milano e Bologna è un confronto tra due squadre che sono mentalmente smarrite, con una differenza non da poco: nella formazione meneghina le prime linee hanno ritrovato il bandolo della matassa, mentre in quella bianconera non è possibile determinare un ordine con Luca Banchi che è costretto a utilizzare Toko Shengelia, ottima ancora una volta la prestazione del georgiano, in un ruolo che non è il suo con gli avversari che stanno iniziando a prendere le misure a Momo Diouf e con Ante Zizic che continua a essere un oggetto misterioso.

E se è vero che gli ospiti dovevano fare i con le assenze di Alessandro Pajola, Daniel Hackett e del lungodegente Devontae Cacok, dall’altra parte mancava l’ala Shavon Shields con il coach Ettore Messina a casa a causa di un’otite. In questo duello per evitare l’ultimo posto, in coabitazione con l’Alba Berlino, l’Olimpia parte fortissimo andando sul +17 (40-23) e poi è la Segafredo a trovare coraggio con la panchina che riesce a scuotere i giocatori tra il primo e il secondo tempo. Il terzo quarto inizia subito con un parziale di 1-12 per gli ospiti che diventerà anche un 5-20. Per loro tutto sembra filare liscio fino al + 6 (49-55) e poi lentamente il motore torna a ingolfarsi anche perché né Shengelia né Cordinier sono marziani e, quindi, ogni tanto hanno bisogno di rifiatare.

Tonut riporta i biancorossi avanti (73-71) e per un po’ le due squadre giocano sorpassarsi, poi la V nera precipita sul -10 (90-80). Un copione già visto, anzi ormai costante, che trasforma l’orizzonte dei playoff in un miraggio.

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