REDAZIONE BOLOGNA

Il vichingo 2: nonostante le sollecitazioni del tecnico, lo svedese è entrato in campo senza il mordente necessario. Karlsson sempre più oggetto misterioso. A gennaio potrebbe partire in prestito

Se Odgaard è la carta a sorpresa e la nota lieta del Bologna in quel di Genova, è altrettanto vero...

Karlsson sempre più oggetto misterioso. A gennaio potrebbe partire in prestito

Jesper Karlsson, 26 anni, in difficoltà anche con Vincenzo Italiano (Schicchi)

Se Odgaard è la carta a sorpresa e la nota lieta del Bologna in quel di Genova, è altrettanto vero che i conti non tornano. Una vittoria in dieci partite: il piatto piange e l’ennesima occasione gettata al vento, per di più contro una squadra quart’ultima, con la peggior difesa della serie A e in piena crisi, non possono rappresentare un risultato positivo per un Bologna a caccia di conferme dopo il quinto posto della passata stagione.

Avanti 0-2 a venti minuti dalla fine, pareva fatta. E invece ecco la rimonta targata Pinamonti, l’attaccante proposto al Bologna in estate e rifiutato: la vendetta dell’ex Sassuolo. Ma a deludere, ancora una volta è molto più di questo.

"Dovremo attingere a chi ha giocato meno", aveva detto Italiano alla vigilia, parlando dell’emergenza infortuni. Ti aspetti Karlsson dal primo minuto, anche perché lo svedese è fuori dalla lista Champions e la trasferta di Birmingham incombe.

E invece lo svedese si accomoda in panchina al pronti via. Peggio. Entra sullo 0-2 al posto di Dominguez, dopo che Italiano lo aveva avvisato alla vigilia: "Lo sa: mi aspetto di più, deve incidere di più".

Ma dopo il suo ingresso, il Bologna crolla, perdendo smalto, coraggio e metri, quando si aspetta dalle forze fresche solo la capacità di gestire il risultato. Bocciato ancora una volta, lo svedese, acquistato dall’Az Alkmaar nell’estate del 2023 per 11 milioni più il 40 per cento sulla futura rivendita.

Un futuro lontano da Bologna a partire da gennaio, per lui, pare più vicino. Il Bologna e Italiano si aspettavano segnali di riscatto e una risposta emotiva dopo l’esclusione dalla Champions, invece, arrivano ulteriori conferme di come lo svedese sia un corpo estraneo ai rossoblù e al calcio italiano. Ma non è l’unica nota negativa dei rossoblù, che fin qui dagli affari estivi hanno avuto poco o nulla.

Vedere per credere gli errori di Casale, che prima spalanca la porta a Pinamonti per l’1-2 ciccando il pallone e fallendo il rinvio e poi si perde la punta sullo stacco di testa dal limite dell’area. Vedere per credere anche l’ingresso di Dallinga per Castro.

L’argentino non si ritaglia grandi occasioni, ma pressa a tutto campo e lotta: l’olandese non lascia traccia, ancora una volta. Ancora una volta, sul campo, non si vede traccia del percorso di crescita di cui si parla a Casteldebole nel corso della settimana, dopo i 15 milioni più bonus più il 20 per cento sulla futura rivendita investiti per colui che deve rappresentare l’erede di Zirkzee. E per il Bologna arriva un’altra occasione persa, che incrina gli umori di Casteldebole.

Marcello Giordano

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