A volte la nazionale dà e a volte toglie: vedi alle voci Jhon Lucumì e Emil Holm. Lucumì nel giro di pochi giorni con la sua Colombia ha incassato due sconfitte che difficilmente metteranno a rischio la corsa dei ‘Cafeteros’ verso la qualificazione ai Mondiali 2026 e che tuttavia incrinano parecchie certezze. Dopo essersi inchinata sabato all’Uruguay in trasferta con un 2-3 maturato nei minuti di recupero, nella notte tra martedì e mercoledì la Colombia ha dovuto ingoiare un altro rospo: lo 0-1 in casa con l’Ecuador, nonostante una partita giocata per più di un’ora in superiorità numerica. L’Ecuador, per la cronaca, non vinceva in casa della Colombia da 59 anni. Lucumì, sempre per la cronaca, ha giocato da titolare sia la sfida con l’Uruguay che quella con l’Ecuador. Domenica all’Olimpico con la Lazio assai difficilmente Italiano gli darà una maglia da titolare, ragion per cui la spalla di Beukema uscirà dal ballottaggio tra Casale e Erlic, col primo favorito.
Ma torniamo all’effetto nazionale: infausto per Lucumì, la cui Colombia adesso nel girone di qualificazione è inchiodata a 19 punti al terzo posto, proprio in compagnia dell’Ecuador, alle spalle di Argentina (25 punti) e Uruguay (20) e subito davanti a Brasile (18) e Paraguay (17). L’unica buona notizia per Lucumì è che nel girone sudamericano si qualificheranno al Mondiale le prime sei e la settima andrà agli spareggi.
Emil Holm invece ha ritrovato un po’ di luce con la Svezia, giocando rispettivamente i 15 e 39 minuti finali delle gare vinte con Slovacchia (2-1 ) e Azerbaigian (6-0 col poker di Gyokeres, l’attaccante dello Sporting Lisbona avversario dei rossoblù il 29 gennaio all’Estadio José Alvalade), che hanno sancito la promozione della Svezia nella Nations League B. "Col Bologna ho avuto un precampionato difficile a causa di due infortuni, ma lotto ogni giorno e quando avrò l’occasione la coglierò", ha detto Holm ai media svedesi.
Con la Lazio, però, a destra si giocheranno una maglia De Silvestri e Posch. Incertezza anche tra i pali, dove Ravaglia insidia Skorupski. A centrocampo è quasi impensabile che resti a guardare Freuler, stacanovista anche con la Svizzera. E anche Orsolini e Karlsson, sulle corsie esterne, viaggiano verso la titolarità.
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