MASSIMO VITALI
Sport

Il tecnico cerca soluzioni in attacco. Italiano, la difficile equazione del gol

Vincenzo storicamente è sempre stato un allenatore votato all’offensiva. Anche nella parentesi a La Spezia .

Vincenzo Italiano, 46 anni, vorrebbe tornare a festeggiare un altro successo

Vincenzo Italiano, 46 anni, vorrebbe tornare a festeggiare un altro successo

A Valles, quando i rossoblù nelle esercitazioni in allenamento non inquadravano la porta, ha perso decibel di voce: "Dovete fare gol!". Perché, notoriamente, abituarsi a segnare in allenamento aiuta a ripetere il gesto con efficacia in partita.

Nessuno meglio di Vincenzo Italiano sa quanto sia penalizzante per una squadra che produce occasioni non cogliere il frutto del gol. A Firenze, nei momenti di secca offensiva, il tecnico siciliano aveva addirittura coniato un’espressione, "la macumba del gol", manifesto di una fragilità dell’attacco figlia di errori e iella variamente assortiti.

Eppure nei tre anni alla Fiorentina la produzione offensiva dei viola in campionato non è mai stata inferiore a quella dei rossoblù. Nel 2021-22 i viola segnarono 59 reti contro le 44 del Bologna. La stagione successiva, 2022-23, il bilancio fu identico. 53 reti. Nella scorsa stagione, invece, a livello di gol segnati Italiano ha battuto Motta 61 a 54.

Questo per dire che una fase offensiva sterile non è certo il tratto distintivo, in carriera, di un allenatore che ha sempre investito molto sull’idea di cercare con insistenza la porta altrui.

Lo testimoniano anche i suoi inizi di stagione. Solo una volta, alla settima giornata di campionato, Italiano si è trovato a dover fare i conti con un bottino magro di 7 reti. E’ successo al suo secondo anno di Firenze, stagione 2022-23: 7 reti alla settima giornata, allora come oggi. Prima e dopo, invece, i bottini offensivi delle sue squadre alla settima giornata sono sempre stati più ricchi, sia nei due anni alla guida dello Spezia (8 reti in B, 11 in A) che in due delle tre stagioni alla Fiorentina (10 gol nel 2021-22, addirittura 15 nel 2023-24, ovvero un anno fa).

Fin qui i numeri, che però sono sempre figli dei rendimenti individuali. E se Orsolini è a secco di gol su azione, Dallinga deve ancora ‘accorgersi’ di essere sbarcato in serie A, Karlsson è il solito fantasma, Odgaard in carriera non ha mai brillato per attitudine al gol e Cambiaghi (che bomber non è) è fuori uso da agosto per la rottura del crociato, è evidente come Vincenzo Italiano non possa sperare di risolvere l’equazione del gol puntando sulla sola variabile Castro, l’unico attaccante fin qui ad aver inciso con le sue 3 reti in campionato.

Verranno giorni migliori, si spera. Nell’attesa è stato un vantaggio per Italiano poter lavorare a Casteldebole con i suoi attaccanti in panne (Castro escluso) nelle due settimane della sosta: di fatto le nazionali gli hanno portato via solo Ndoye e Iling-Junior, permettendogli di lavorare anche sull’ultimo arrivato Dominguez, un talento potenziale che non potrà rimanere ancora a lungo in naftalina.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su