Soddisfatto per la sesta di fila, ma anche per come la squadra ha ripreso una partita non iniziata nel migliore dei modi, ma dominata cammin facendo da una Fortitudo che difensivamente ha stritolato Cantù, coach Attilio Caja analizza la vittoria di ieri sera, la sesta consecutiva.
"Il primo pensiero va alla tifosa che si è sentita male e che so che si è ripresa grazie anche all’intervento del dottor Quadrelli – esordisce Caja –. In campo non abbiamo avuto il giusto approccio iniziale, in effetti ci abbiamo messo un po’ a carburare, ma quando lo abbiamo fatto è stata una gran bella partita".
Fortitudo che ha innestatole marce alte, cambiando completamente la sfida nella ripresa.
"Il +21 nel secondo tempo contro una squadra come Cantù dimostra il lavoro che è stato fatto, ora dovremo cercare di portare questo tipo di partita su tutti i 40’ e questo potrebbe darci prospettive interessanti".
La differenza si è vista negli appena 20 punti concessi nella ripresa alla squadra di Brienza e la differenza sostanziale nella carambole catturate (27-14) nel secondo tempo.
"Il termometro della vittoria sono stati sicuramente i rimbalzi – conferma Caja – poi abbiamo conquistato più tiri liberi dei nostri avversari, siamo andati al ferro con continuità; qualche giocatore in attacco deve ancora registrarsi ma quando tutti fanno la loro parte e si battono si riescono a superare i problemi".
La mossa di Mian su Basile. "Abbiamo utilizzato Mian da quattro tattico anche in altre partite, ovviamente volevamo mettere in difficoltà i 4 avversari sapendo quali sono pregi e difetti di Basile. Ci siamo riusciti, aprendo l’area e siamo riusciti a portare avanti il nostro piano partita. Sono convinto che in campo devono starci quelli bravi, a prescindere dal ruolo, non quelli scarsi o che non sono in giornata".
Tra i 5200 spettatori del PalaDozza, presenti in tribuna anche i giocatori della Virtus Clyburn, Tucker e Holiday.
m. s.
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