GIANMARCO MARCHINI
Sport

Il Bologna torna sulla terra. Dominato e travolto 0-3 a Napoli. Stavolta è buio totale al ’Maradona’

Sul campo dove a maggio era arrivato il pass Champions, i rossoblù crollano: sotto accusa la fase difensiva. Castro fallisce l’unica grande chance in una gara senza idee. Di Lorenzo, Kvara e Simeone affondano i colpi.

Dominato e travolto 0-3 a Napoli. Stavolta è buio totale al ’Maradona’

Sul campo dove a maggio era arrivato il pass Champions, i rossoblù crollano: sotto accusa la fase difensiva. Castro fallisce l’unica grande chance in una gara senza idee. Di Lorenzo, Kvara e Simeone affondano i colpi.

Scurdammoce ’o passato. Il Bologna che, appena tre mesi fa, al ‘Maradona’ toccava la Champions con un dito, ieri sera, sotto lo stesso cielo, si riscopre umano, fragile. Torna con i piedi per terra. Ed è una caduta rovinosa.

Calma: il tre a zero incassato non è una sentenza, semmai una presa di coscienza. Qui a maggio c’era un solo Calafiori di differenza rispetto a ieri, è vero, perché Zirkzee e Ferguson erano infortunati. Ma un conto è prescindere da quei tre qualche partita, un altro è dover fare a meno di due terzi di quell’arsenale per tutta la stagione. Morale: Vincenzo Italiano ha un altro Bologna tra le mani. Se meno forte, lo dirà la stagione.

Al nuovo tecnico servono tempo e un rinforzo in difesa, il reparto dove a Napoli si è vista maggiormente la distanza dai fasti del recente passato. Ci si aspettava una reazione di nervi e d’orgoglio della squadra di Antonio Conte, umiliata al debutto a Verona. Quello che ha sorpreso, semmai, è stata la contro-risposta dei rossoblù, in grossa difficoltà dall’inizio e graziati dopo cinquantacinque secondi da Raspadori, con Italiano che prende subito a pugni la panchina. Un campanello che suona troppo piano, forse, perché rimane inascoltato. L’approccio alla serata non è all’altezza di una squadra che fra una ventina di giorni si misurerà con la musichetta della Champions: tre tiri concessi agli azzurri in appena ventidue minuti, dopo averne consentiti tre in tutto all’Udinese al debutto. Certo, imparagonabile l’atteggiamento del Napoli con quello dei bianconeri. Ma il Bologna ci mette tanto del suo. Una sola, grande occasione sprecata da Castro su invito di Ndoye: è il treno che passa al trentesimo del primo tempo, Santiago lo manca e il treno travolge i rossoblù. Gli azzurri finalmente danno i primi segnali della cura Conte: calcio veloce e verticale, enorme lavoro sugli esterni dove Politano da una parte e Kvara dall’altra mandano in tilt Beukema e compagni. L’infortunio di Erlic al 18’ costringe pure Italiano a buttare nella mischia Lucumi. La difficoltà fisiologica di Jhon è quella di tutta la squadra che fatica anche a centrocampo, incapace con la cerniera Freuler-Moro-Aebischer di arginare gli avversari. L’azione del vantaggio è emblematica: parte dalla difesa e in una serie di tocchi porta Di Lorenzo davanti a Skorupski, controllo e uno a zero facile facile. Nella ripresa, il Bologna ci prova timidamente, Italiano cerca la tripla scossa con Karlsson, Odgaard e Miranda al posto di Ndoye, un impalpabile Orso e un Lykogiannis in stato confusionale. Ma al 30’ Kvara la chiude, con la deviazione di Beukema. Il 3-0 è un cioccolatino che Simeone scarta su assist di Neres. E cala la notte fonda sui rossoblù.

L’immagine della serata è Skorupski sconsolato appoggiato ai cartelloni dietro la porta. Sabato arriva l’Empoli al Dall’Ara, dove Orsolini e compagni dovranno assolutamente centrare una vittoria per regalarsi una pausa di lavoro e non di riflessioni severe. Anche l’anno scorso il Bologna partì con un punto nelle prime due giornate. Ma questa fin qui è forse l’unica analogia con quella squadra capolavoro.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su