"Con la Roma è una partita tosta, li affrontiamo nel momento peggiore", dice Vincenzo Italiano. Ma allora cosa dovrebbe dire Claudio Ranieri, la cui Roma in classifica è distanziata di cinque lunghezze dai rossoblù nonostante abbia giocato due partite in più?
La verità è che c’è un altro Bologna-Roma, ancorché a campi invertiti, che è un crocevia per l’Europa. Lo scorso 22 aprile all’Olimpico, con i rossoblù avanti di un punto in classifica sui giallorossi, fu un vero e proprio spareggio per la Champions e lo vinse di slancio (1-3) il Bologna proiettandosi nell’olimpo del calcio continentale.
Di Champions oggi non si parla, ma di Europa sì. La vittoria-bis dei rossoblù all’Olimpico a novembre ha scavato un solco tra le due squadre, solco che diventerebbe quasi incolmabile se oggi il Bologna condannasse di nuovo la Roma a una sconfitta.
La prima regola per riuscirci è evitare gli errori: quelli che sono stati carissimo il 30 dicembre al Dall’Ara con il Verona, un ko che è stato il panettone andato di traverso e rimasto sullo stomaco nei lunghi giorni della sosta.
"Dobbiamo smaltire in fretta la rabbia e la delusione per quel passo falso – dice Italiano – e farci trovare pronti tornando a fare punti". Il ‘come’ sta tutto nella formula chiave della vigilia: "massima attenzione".
"Prima del Verona mi avevate fatto notare dei pochi gol subiti in casa e in pratica ce la siamo tirata – aggiunge il tecnico rossoblù col sorriso –. Del resto si sa: in serie A la minima disattenzione la paghi a caro prezzo. A maggior ragione se di fronte c’è una squadra come questa Roma".
Già, tra la Roma di oggi e quella di novembre c’è tutta la differenza che passa tra la disastrosa gestione Juric e il salvifico arrivo di Ranieri: un Abisso, tanto per citare il fischietto di giornata.
"Ranieri è un grande allenatore, oltre che una persona fantastica: dovunque vada riesce a far bene – è l’omaggio di Italiano al collega –. All’andata all’Olimpico approfittammo di un clima pesante che li condizionò. Oggi è diverso, questa Roma ha svoltato e quando è in fiducia è una squadra da primissimi posti".
Sotto con la Lupa allora: sapendo che oggi comincia quello che Italiano definisce "un tour de force incredibile di partite in cui tutti dovranno dare una mano".
Seguendo questa semplice regola: "Chi ha la titolarità deve continuare a spingere e chi parte dalla panchina deve spingere ancora di più per farsi trovare pronto quando arriverà il suo momento".
Con una partita ogni tre giorni quel momento arriverà per tutti. Adesso, peraltro, è anche il momento del mercato. "Tutto è migliorabile – sottolinea Italiano –. Con la società saremo vigili per vedere se si potrà aggiungere qualità alla squadra".
L’obiettivo finale? "Quello del presidente Saputo: mantenere il club a un livello importante, che vuol dire restare nelle coppe. Anche se non sappiamo quale". Pensierino finale su Saelemaekers: "Non ne ho mai parlato con la società. E’ stata una decisione (quella di non riscattarlo dal Milan, ndr) presa prima del mio arrivo".
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