Mille tifosi al campo per sostenere la squadra. Ma sul campo, per Alberto Gilardino, un’altra pedina in meno: il portiere Gollini, che domani verrà operato per la rimozione di una formazione adiposa che da tempo gli crea infiammazione e dolore. Per lui, va da sé, niente sfida col Bologna: tra i pali sabato ci sarà Leali.
Ma ieri al ‘Signorini’, la casa del Grifone, era il giorno della grande adunata. L’appello lo aveva lanciato il giorno prima la Gradinata Nord: "Essere genoani è la cosa più bella del mondo: nelle gioie, ma soprattutto nelle difficoltà. E’ proprio in un momento come questo che, con il nostro sostegno, dobbiamo fare la differenza spingendo la squadra oltre i propri limiti".
Cori, striscioni, bandiere, fumogeni: alle 14 il ‘Signorini’ era già colorato di rossoblù. La squadra ha apprezzato, ascoltato i propri tifosi e applaudito: scenari non inediti nell’ora del bisogno. E bisogno di fare punti, nonché di una benedizione dal cielo, ne ha Gilardino, alle prese con una lista di infortunati che ogni giorno si allunga. Attualmente ne fanno parte, oltre all’ultimo arrivato Gollini, De Winter, Badelj, Malinovskyi e Vitinha, più i convalescenti Frendrup, Bani, Miretti, Messias e Ekuban, che a vario titolo il tecnico spera di rimettere in piedi, o al massimo in panchina, da qui a sabato. Emergenza vera.
m. v.
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