LAURA GUERRA
Sport

Giro d'Italia 2019 Bologna, seconda tappa. Il 'serpentone' sotto la pioggia

Partenza in centro, tanti appassionati nonostante il maltempo. L'arrivo è in Toscana, a Fucecchio trionfa Ackermann. Il reggiano Maestri tra i protagonisti

Giro d'Italia: la partenza della seconda tappa da Bologna (FotoSchicchi)

Bologna, 12 maggio 2019 - Bis in rosa per Bologna, che ospita due giornate del Giro d'Italia 2019. Sotto la pioggia (foto) è partita dal centro poco dopo le 12 la seconda tappa (video), la Bologna-Fucecchiovinta da Ackermann. Tanti tifosi in centro per sostenere la Carovana rosa, nonostante il maltempo. 

La Bologna Fucecchio (205 km) unisce la passione per la bici della gente emiliana alla storia di Gino Bartali, un grande campione di ciclismo e di umanità, riconosciuto Giusto tra le Nazioni allo Yad Vashem di Gerusalemme grazie al lavoro del primogenito Andrea. E insieme con lui oggi il Giro ricorda anche Indro Montanelli.

Tanti i bolognesi in piazza, ma numerosi anche i tifosi stranieri che hanno raggiunto Bologna per far sentire il loro calore ai beniamini. Il pubblico del Giro parla tantissime lingue, dal francese dei tifosi dell-Ag2r allo sloveno dei tanti che hanno seguito Primoz Roglic, il ciclista della Jumbo che stamattina si è presentato al via in maglia Rosa. 

Alle 11.20 i ciclisti hanno così iniziato la loro sfilata verso il podio, applauditi dal pubblico lungo tutto il corridoio riservato, passando davanti a San Petronio fino al palco sotto Palazzo d’Accursio. Vincenzo Nibali e il campione italiano Elia Viviani sono trai più acclamati dalla gente. Un affetto ricambiato dai ciclisti, che in più occasioni si sono fermati per autografi, foto e selfie. A far da corolla, il villaggio del Giro, con gli stand della carovana pubblicitaria tra esposizione di bici, selle ed auto, ma anche punti utili e informativi per la sicurezza sulle strade e il riciclo. Tanti i visitatori anche la mostra dedicata a Fausto Coppi che, con bellissimi scatti, racconta la storia dell’Airone e particolari e rari momenti in bianco e nero; come quando a Bologna, ad esempio, il campione incontrò la cuoca Nerina che gli mostrò come si facevano i tortellini.

Alle 12.20 è scattata l’ora per la partenza, i ciclisti si raggruppano dietro le 4 maglie da leader: Roglic in rosa, Simon Yates che secondo della classifica a punti indossa la maglia ciclamino al posto di Roglic, Giulio Ciccone in azzurro come leader del gran premio della montagna e Miguel Angel Lopez con la maglia bianca della classifica giovani.

Un gruppo che al via è già orfano di un corridore, il giapponese Hiroki Nishimura della Nippo-Vini Fantini, che ieri non ha resistito alle salite del Colle della Guardia finendo fuori tempo massimo. Ed è da via Ugo Bassi, dove si erano incolonnati i ciclisti, che il Giro d’Italia lancia anche un forte messaggio al mondo ponendo davanti ai leader della corsa il cartello ‘Stop the war on children’ abbracciando la mission di Save the children. 

Tra il rumore dei look degli scarpini che si agganciano ai pedali, gli applausi del pubblico, le bandiere sventolanti e i clacson delle ammiraglie in saluto, il gruppo è dunque partito verso Fucecchio, attraversando Pontecchio Marconi, Sasso Marconi, in vista di Vado devia forzatamente a causa di una frana, dirigendosi verso Gardelletta per poi riprendere la strada rosa toccando Rioveggio, Bv. Di Lagaro, Castiglione dei Pepoli, La Serra prima di lanciarsi nel Pratese.

La tappa vede un'altimetria nervosa ricca di saliscendi e ha subito spianato la strada ad una fuga nata ad appena 2 km dal via dal cuore di Bologna. Il gruppo ha lasciato andare i battistrada, salutati dalle tante persone a bordo strada che aspettavano il Giro nonostante la pioggia. Nella fuga c’è anche Mirco Maestri della Bardiani, un portacolori emiliano insieme a François Bidard (Ag2r La Mondiale), Marco Frapporti (Androni Sidermec), Lucasz Owsian (CCC), Sean Bennett (EF Education First), Damiano Cima (Nippo Fantini), Giulio Ciccone e William Clarke (Trek Segafredo).

La fuga è stata riassorbita a 7 km dall’arrivo, dopo aver passato le salite del Casta e del San Baronto. Le squadre dei velocisti si sono organizzate coi treni, ma a due chilometri dall’arrivo, un problema meccanico toglie dai giochi il velocista cesenate Manuel Belletti. E’ Caleb Ewan (Lotto) a lanciare lo sprint ai 250 metri, il campione italiano Elia Viviani (Quick Step) ha però battezzato la ruota sbagliata scegliendo quella di Gaviria ed è da dietro che il tedesco Pascal Ackermann (Bora) sfreccia verso il traguardo aggiudicandosi la tappa. 

Il Giro d’Italia ora scenderà verso il sud e lo ritroveremo in Emilia Romagna domenica 19 maggio con la cronometro da Riccione a San Marino, poi martedì 21 con la Ravenna–Modena  e l’indomani per la partenza da Carpi verso Novi Ligure per poi affrontare la dura legge delle grandi salite del Giro. 

Ieri è andata in scena la prima tappa, la cronoscalata da piazza Maggiore (video) a San Luca (foto). Migliaia di spettatori tra appassionati e curiosi hanno assistito alla gara vinta dallo sloveno Primoz Roglic

Già dal primo pomeriggio gli stand dell’organizzazione hanno accolto appassionati e curiosi davanti alla basilica di San Petronio. Poi, il conto alla rovescia sulla rampa collocata in via Rizzoli ed un boato per i corridori che, uno ogni minuto, prendevano il via. Acclamatissimi gli atleti italiani (il più atteso, chiaramente, il messinese Vincenzo Nibali), ma ogni singolo corridore ha ricevuto una vera e propria pioggia di applausi. 

Giro d'Italia 2019, Maestri tra i protagonisti della seconda tappa

Tra i protagonisti Mirco Maestri, il passista portacolori della Bardiani, di Casoni di Luzzara (Reggio Emilia). Ha centrato la lunga fuga partita dal secondo km e terminata a 7 km dall’arrivo, piazzandosi secondo al traguardo volante di Empoli. 

“Partire con il Giro da Bologna, ieri e oggi, è stata una emozione grandissima, mi sentivo a casa – racconta Maestri –; sapevo che dovevo valutare chi trovavo in fuga. Essendoci Ciccone e sapevo che il primo Gpm sarebbe stato affrontato a forte velocità., ho cercato di gestire e provato a portare a casa punti nei traguardi volanti, il mio obiettivo principale. In questo Giro d’Italia servirà centellinare le forze ma, mi sento bene, sono in crescita. Il traguardo volante l’ho perso da Cima che è molto veloce ma ci saranno altre occasioni. La pioggia non mi piace, ma quando piove vado bene e oggi è stata una tappa tosta in cui siamo passati dalla pioggia al caldo al vento”. Infine, uno sguardo ai prossimi giorni. “Sono un’attaccante, cerco sempre di farmi vedere e non ho paura di pedalare in faccia per cercare di raggiungere gli obiettivi. Cercherò di provare a fare un risultato in fuga – conclude parlando della 11esima tappa da Carpi a Novi ligure il 22 maggio – mi piacerebbe molto poter passare a Reggio Emilia in fuga, dove ad aspettarmi ci saranno tutti gli amici del fan club”.

FOCUS Il Giro in Emilia Romagna tra storia e campioni - Tappe e diretta tv

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Giro d'Italia 2019 a Bologna, il percorso della seconda tappa, Bologna-Fucecchio