Incerottata, arrabbiata, decisa a vendere cara la pelle e a provare a riprendersi quello che un po’ la sfortuna, un po’ le prestazioni sottotono sono costate in questo avvio di stagione. Vigilia resa ancora più tesa dalla diagnosi per Gherardo Sabatini: rottura del legamento crociato anteriore e del legamento collaterale del ginocchio destro. Gherardo sarà operato la settimana prossima, ma i tempi di recupero non saranno inferiori ai 5-6 mesi. Una tegola notevole per un gruppo che aveva appena inserito Leo Menalo nel settore lunghi. Con lo stop di Gherardo ci saranno più minuti per Nicola Giordano.
Intanto alle 20,45 la Fortitudo scende al Pala FitLine di Desio per affrontare Cantù. Senza Pietro Aradori, Gherardo Sabatini e Marco Cusin, la Flats Service è attesa dal confronto contro quella che per blasone, qualità e ambizioni è una delle più forti del campionato. Cantù-Fortitudo è una sfida storica tra due realtà che hanno fatto la storia del basket nazionale, cosa che ha spinto la Rai a trasmettere in diretta su RaiSport Hd e in streaming su Rai Play il confronto di questa sera.
"A Desio, contro Cantù, ci aspetta una partita di emergenza in tutti i sensi, sia per gli infortuni che abbiamo, sia per l’esigenza di strappare una vittoria in un campo fino ad ora inviolato, contro una squadra costruita per stravincere il campionato – sottolinea Devis Cagnardi che proprio nella passata stagione portò i brianzoli alla finale promozione poi persa con Trieste – Cantù ha un roster che si commenta da solo, con una panchina profonda e di grande qualità, una guida tecnica eccezionale e un fattore campo che si farà sentire. Dovremo proporre una gara di alto livello ed è quello che abbiamo intenzione di fare".
In una situazione di assoluta emergenza come questo da parte della Fortitudo serva un sovrasforzo da parte di tutti, sia in attacco dove servirà maggiore equilibrio interno-esterno, che in difesa dove la squadra dovrà fermare la verve offensiva dei canturini che dovranno fare a meno per un problema muscolare di Tyrus McGee.
"Giochiamo contro una delle grandi del campionato, una squadra che l’anno scorso ha giocato la finale e che ha confermato il nucleo e la colonna vertebrale del roster della passata stagione – sottolinea il tecnico di Cantù Nicola Brienza – Hanno aggiunto qualità intorno ai vari Fantinelli, Bolpin, Freeman e anche Aradori, anche se di fatto non ha mai giocato, migliorando la squadra a livello di profondità, che forse è stato proprio la cosa che li aveva poi penalizzati l’anno scorso nella finale".
Una sfida sentitissima dalle tifoserie e che ha sempre un sapore particolare, come lo stesso Brienza conferma. "Quando si gioca una partita contro la Fortitudo, considerando la qualità e la storicità dell’avversario, è chiaro che non è mai una partita banale – conferma –. Ci vorrà la migliore delle migliori prestazioni possibili, per essere all’altezza di un avversario così importante. C’è grande voglia di giocare una partita di alto livello".
Direzione di gara affidata al trio composto da Radaelli, Marzulli, D’Amato.
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