Bologna, 6 settembre 2018 – La notte più bella e più lunga per la Fortitudo. L’UnipolSai vince a Parma, all’undicesimo extrainning, 4-3 e conquista l’undicesimo scudetto della sua storia. L’apoteosi per una società che, fondata nel 1953, in 65 anni di storia è stata capace di vincere 11 scudetti, 11 Coppe Italia, 5 Coppe dei Campioni e una Supercoppa. Non male considerando che, dal 2003 a oggi, i trofei sono stati addirittura 18. Non male considerando che, anche quando non ha vinto, la Fortitudo è sempre arrivata nei playoff. Non male considerando che due anni fa, al Falchi, festeggiò lo scudetto della stella. Non male considerando che, cambiano i regolamenti, ma la Fortitudo di Stefano Michelini, Christian Mura e Lele Frignani è sempre lì, con il suo carico di entusiasmo e di passione.
Nella notte di Parma, per di più, sul punteggio nella serie della finale scudetto di baseball, che vedeva la Fortitudo avanti 2-1, succede di tutto. Una girandola di emozioni, con l’UnipolSai che, con Jorge Martinez pressoché perfetto sul monte di lancio, trova il doppio vantaggio sul 2-0 grazie ai fuoricampo di Osman Marval (poi votato mvp della finale) e di Robel Garcia.
Parma, però, ha il grande merito di non mollare mai e di crederci sempre. La Fortitudo, in una notte comunque magica, ha il difetto di non chiudere i giochi quando deve. Troppi uomini lasciati in base, vantaggio, 2-0, comunque risicato. Si arriva così all’ottavo inning in cui, un fuoricampo di Scalera dimezza lo svantaggio, Frignani decide che è il momento di Raul Rivero.
All’inizio del nono inning, nuovo punto Fortitudo, 3-1, segnato dal generoso Francesco Fuzzi. Ma Rivero non è in serata, Parma pareggia, 3-3. Tutto da rifare e al Nino Cavalli di Parma cominciano ad aleggiare i fantasmi di un clamoroso sorpasso e beffa che porterebbe la finale scudetto di nuovo al Gianni Falchi, sabato sera. Decimo inning senza punti, con Murilo Gouvea Brolo che nel frattempo ha preso il posto di Rivero.
Vantaggio grazie a una valida di Mazzanti. Sul 4-3 ci sono ancora tante emozioni perché Alex Sambucci, l’ex, arriva in prima base. Ma da lì non si muove ed è l’apoteosi della Fortitudo. Che vince dopo oltre quattro ore di gioco e di sofferenza. Vince a Parma, otto anni dopo quella che era stata la grande beffa. Anche nel 2010 finale scudetto tra Parma e Fortitudo.
Fortitudo avanti 2-0, con due successi in trasferta, ma poi raggiunta e superata, 4-3. Otto anni dopo la sorte restituisce qualcosa a una Fortitudo capace di soffrire come non mai. Ma alla fine, a Bologna, possono davvero cantare “I campioni dell’Italia siamo noi”.