Bologna, 6 novembre 2022 - Corre nella storia il trionfo della Ducati di Pecco Bagnaia. Una storia fatta di emozioni, successi, ambizioni. Da Borgo Panigale (in festa) al mondo. Questo lo slogan che descrive bene la cavalcata della casa bolognese che nel 1946 realizzò il suo primo motore, battezzandolo con un nome, “Cucciolo”, quasi a voler indicare una direzione precisa e senza limiti nella direzione del futuro. Quel “Cucciolo” diventò la spinta per due ruote prese direttamente dal ciclistica di una bici e fu l’inizio di un’avventura bellissima. E’ qualche anno dopo, nel 1954 che Ducati porta Bologna nel cuore di un motociclismo innovativo e tutto italiano.
L’ingegnere Fabio Taglioni diventa l’artefice del salto di Borgo Panigale nel mondo della potenza delle due ruote, su strada e poi in pista. E’ in quegli anni che inizia e nasce il progetto del motore desmodromico, motore che accompagna la Ducati ai primi successi mondiali e alle stagioni magiche della Superbike. Il debutto è con Lucchinelli, perché la moto di Bologna vuole sì volare sul tetto del mondo ma punta (il più possibile) e tenere alta, altissima, la scuola dei piloti italiana.
Ed eccola, nel 2003, l’avanzata nel Motomondiale. Tocca a Capirossi esaltare il progetto Ducati e presentarlo con orgoglio. I primi lampi sono sensazionali: debutto con podio a Suzuki, in Giappone, e record dei record di velocità, al Mugello, qualche settimana più tardi: nessuno si era mai spinto a 332,409 km/h prima di quel lampo di Loris.
Il Mondiale sembra ancora un sogno. Anzi, no e nel 2007 la magia di Casey Stoner cancella la potenza delle concorrenti giapponesi e vede la Ducati accendere la festa a Borgo Panigale, a Bologna, in Italia. E’ un Mondiale bellissimo quello firmato dal pilota australiano. Nel 2020, grazie ai risultati conseguiti dal factory team, dalla squadra satellite Pramac e dal team privato Esponsorama (ex Avintia), si aggiudica il titolo marche. Sembra l’inizio di un’altra bellissima storia. Bella, incredibile, ma difficile. Ci proverà Dovizioso, ma non è fortunato, e in realtà si era provato a riscriverla anche con Valentino Rossi. C’è riuscito Pecco, alla fine di un’annata incredibile e con mille scossoni ad alto tasso emozionale.
Sorride e si esalta il numero uno di Ducati, Claudio Domenicali che porta a casa, a Bologna, un Mondiale incredibilmente bello. Bello e possibile.