Il Bologna è tornato, finalmente il Bologna di Italiano. Sono queste alcune delle frasi che vanno per la maggiore e che riassumono il percorso di crescita dei rossoblù, tornati prepotentemente in corsa per l’Europa. E che riassumono pure come il timore che l’avvio di un un nuovo ciclo, dopo il salto di qualità con Motta, potesse rompere il giocattolo. Invece no. Un passo alla volta, un tassello alla volta, il nuovo tecnico ha assemblato il proprio. E per entrare nello specifico, a raccontare come il Bologna abbia ritrovato continuità rispetto alla scorsa stagione, è il rendimento difensivo.
Tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro giornate di campionato, a cui si aggiunge il successo con il Monza in Coppa Italia e il pareggio in Champions a Lisbona con il Benfica. Questi i primi numeri della risalilta. Ma all’interno di questa bellissima facciata ci sono numeri ancor più significativi. Piaccia o meno, in Italia la voce gol subiti fa la differenza rispetto a quelli segnati. E allora, entrando all’interno della statistica relativa ai risultati, si scopre che il Bologna si è rilanciato ritrovando la solidità difensiva che fu marchio di fabbrica della scorsa stagione. Con Motta, il Bologna chiuse al quinto posto con la terza miglior difesa del campionato. Il rilancio è stato favorito da 5 clean sheets (gare senza reti al passivo) nelle ultime sei uscite: 3-0 al Venezia, 4-0 al Monza, 2-2 con la Juventus, 0-0 a Lisbona, 1-0 con la Fiorentina e 0-2 in casa del Torino. Il totale dice 12 gol fatti e appena due subiti nelle ultime 6 partite. D’accordo: Ndoye si è sbloccato, Odgaard è chiave di volta, Pobega il volto nuovo e centrocampista con licenza di segnare e Orsolini il capocannoniere. Ma è soprattutto in fase difensiva che il Bologna ha trovato i nuovi equilibri tornando all’efficienza del passato. Anche perché a questi numeri sono da aggiungere le vittorie senza reti al passivo con Cagliari e Lecce: e fanno 6 clean sheets nelle ultime 10 partite.
Lucumi è sempre stato parte di queste sfide, eccezion fatta per la sfida con il Benfica, dove è subentrato. Con lui Beukema, intoccabile anche con il Benfica, ma assente in Coppa Italia, quando al fianco di Lucumi Italiano preferì Casale. Sulle fasce, protagonisti Miranda e Lykogiannis, un Holm in crescita esponenziale presente su entrambi i lati, causa emergenza, e De Silvestri, più di Posch out dai titolari in campionato da Genova e assente in tutta la striscia, eccezion fatta per la sfida con il Benfica, l’unica che lo ha visto titolare. Si mormora che pure l’austriaco intenda guardarsi attorno tra gennaio e l’estate, ma a prescindere da questo resta il fatto che Italiano ha trovato un equilibrio efficiente in difesa: con Holm, Beukema, Lucumi e Miranda e considerato che Lucumi lo scorso anno non fu titolare inamovibile, complice l’esplosione di Calafiori, anche da questo se ne deduce che abbia trovato il suo Bologna. Suo Bologna che per solidità dipende da un Pobega uscito dal guscio dopo l’espulsione di Roma con la Lazio. Il Bologna di Italiano è diventato imperforabile e con la sesta miglior difesa del torneo dietro a Fiorentina, Napoli, Juventus, Inter e Milan è tornato in corsa per l’Europa.
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