
Santiago Castro, 20 anni, è alla seconda stagione con la maglia del Bologna
Un occhio al Bologna, atteso dall’esame Lazio, e l’altro all’Argentina, per festeggiare la prima convocazione in nazionale. Se Santiago Castro avesse un terzo occhio probabilmente lo impiegherebbe per gettare uno sguardo al contachilometri, o per meglio dire al ‘contapartite’.
Con quella di oggi fanno 29 gare di campionato, su 29 giornate, in cui il classe 2000 di Bahia Blanca è sceso in campo: un percorso netto che in questa stagione non ha fatto nessuno dei suoi compagni. Freuler e Beukema, gli altri due stakanovisti di Vincenzo Italiano, in campionato si sono fermati a 27 gettoni.
Santiago no, le ha giocate tutte: 24 da titolare e 4 entrando dalla panchina. Il giorno in cui il numero 9 rossoblù ha risparmiato di più le energie? Lo scorso 15 gennaio, al Dall’Ara con la Roma, quando Italiano lo ha mandato in campo al posto di Dallinga al 78’: un appendice di 16 minuti che gli è bastata per vedere suo malgrado da vicino il rigore del 2-2 firmato al 98’ da Dovbyk.
Ventotto su 28 in campionato non è male per il centravanti che un anno fa era la riserva di Zirkzee e che anche in questa stagione, almeno nei piani di luglio, avrebbe dovuto fare da vice a Dallinga.
E invece no, ogni volta che ha intravisto la possibilità di impiegarlo Italiano gli ha dato una chance. Il tecnico gli ha fatto tirare un po’ il fiato solo in Champions League, dove peraltro Castro ha calcato il campo in 7 delle 8 partite giocate dai rossoblù. Unica eccezione il Benfica-Bologna 0-0 dell’11 dicembre che Santi ha potuto godersi per intero dalla panchina. Ma anche in Coppa Italia Castro ha fatto due su due: titolare negli ottavi col Monza e match-winner nei quarti con l’Atalanta, quando entrando nel finale ha segnato lo storico gol qualificazione.
Santi corre: verso l’ottavo gol in campionato che vorrebbe dire doppia cifra se al conto si aggiungono i 2 messi a referto in Coppa Italia. E corre verso la sua Argentina, impegnata nelle sfide valide per la qualificazione ai Mondiali con Uruguay e Brasile.
"La chiamata in nazionale è tutto merito di Santi – diceva ieri Italiano –. Sono convinto che tornerà con un’iniezione di fiducia che lo farà andare ancora più forte".
Oggi sarà anche sfida tra centravanti argentini dal momento che dall’altra parte ci sarà Castellanos, annunciato al rientro, ma possibile candidato alla panchina se Baroni opterà per la soluzione Dia centravanti.
Con l’organico al completo Italiano non ha che l’imbarazzo della scelta. In difesa c’è aria di conferma per Calabria.
A centrocampo Ferguson è in vantaggio su Pobega per affiancare Freuler. In attacco Odgaard agirà alle spalle di Castro, con Orsolini, Ndoye, Cambiaghi e Dominguez in corsa per le altre due maglie.
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