Segnali di vita da Dallinga. Ma servirà di più. Perché nel giorno in cui l’olandese segna un gol giustamente annullato, il suo competitor interno per il posto di punta titolare semplicemente spacca la partita: suo il gol del vantaggio, sua la giocata decisiva per lanciare Orsolini in contropiede per il 2-1 che taglia le gambe alla Roma, che pochi giri di lancette prima aveva raggiunto il pari. Santiago Castro offre all’Olimpico un’altra prova di maturità e talento.
Solo pochi giorni prima, in Champions, contro il Monaco, un osservatore dell’Atletico Madrid era uscito dal Dall’Ara, arrivato per osservare Beukema e Lucumi con il suo nome scritto in maiuscolo: giocatore da seguire con attenzione. Ancor più dopo il match dell’Olimpico.
Le statistiche non sono tutto, ma qualcosa di importante lo raccontano. Castro ha messo a segno la quarta rete (e il secondo assist) in 11 presenze di campionato. Meglio, molto meglio, della stagione dell’esordio del Toro Lautaro Martinez, al quale tutti lo paragonano in patria, tanto da essersi meritato il soprannome di ‘Torito’. Ma c’è di più. Con 4 reti, Castro è uno dei 4 giocatori nati dal 2004 in avanti ad aver segnato almeno quattro gol in questa stagione nei principali 5 campionati europei (Italia, Spagna, Inghilterra, Francia e Germania). Meglio di lui solo Lamine Yamal del Barcellona e Andrey Santos dello Strasburgo (in prestito dal Chelsea), entrambi a quota 5 reti. Con lui, a quota 4, c’è il talento 19enne del Monaco Ben Seghir, con il quale si è trovato faccia a faccia in Champions, dove Santi è andato a segno vedendosi annullare la rete per fuorigioco di Ndoye.
E’ un Santi Castro da record. E’ un Santi Castro d’oro, considerato che il talento argentino è stato acquistato dal Velez a febbraio per 12 milioni e adesso il suo valore è salito a 34, come riporta la classifica Cies dei 100 under 21 più costosi al mondo. Soprattutto, l’argentino si dimostra tra i talenti più importanti in rampa di lancio.
Di più: ritrova il gol che gli mancava dal 28 settembre, ovvero dal match casalingo con l’Atalanta, dopo la rete da copertina segnata a Monza e a quella di Monza. Dal passaggio al 4-2-3-1 non aveva più segnato. Sacrificio, profondità, sponde, prestazioni positive: ma raramente aveva messo piede in area. A Roma ha trovato un gol da opportunista sfruttando un corner calciato da Orsolini, trovando poi la giocata da 9,5 per lanciare il numero 7: protezione della palla su Ndicka sulla trequarti e lancio millimetrico per il contropiede dl compagno. Semplicemente Immarcabile, finalizzatore e fantasista, uomo capace di far per sè e per i compagni. Aspettando Dallinga, la sensazione è che il sostituto di Zirkzee il Bologna l’abbia portato a casa lo scorso gennaio, dall’Argentina.
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