Ci sono due cose che una squadra che aspira ad assumere i connotati di una big deve imparare a fare: venire a capo anche delle partite più rognose, quando devi scardinare le difese-bunker di avversari di medio-piccolo cabotaggio che chiudono tutti gli spazi; mantenere alto il livello dell’intensità, sia fisica che mentale, anche giocando una partita ogni tre giorni, che è lo scenario che un club desideroso di entrare stabilmente in Europa deve sperare di affrontare ogni stagione. La ‘frenatina’ di Empoli a Casteldebole non accende campanelli d’allarme. Certifica solo che questo Bologna si è virtuosamente incamminato sulla strada che può portarlo a diventare una grande, ma che quel percorso è ancora in essere e, come tutti i processi di crescita, prevede anche (mezzi) passaggi a vuoto come quello del Castellani.
Il bicchiere mezzo pieno di Empoli è che anche in una partita affrontata con le pile scariche il gruppo di Italiano ha mostrato la solidità tecnica e la maturità necessarie per impacchettare un pari. Il bicchiere mezzo vuoto è che in un’ipotetica corsa per un posto in Champions quelli di Empoli sono due punti persi.
E il Bologna fino qui con gli inquilini della colonna destra della classifica di punti persi ne conta già parecchi. A fronte delle vittorie ottenute ai danni di Monza (sia all’andata che al ritorno), Cagliari, Lecce, Venezia e Torino, vanno messe in conto la sconfitta con il Verona e i pareggi con Udinese, Empoli (sia all’andata che al ritorno), Como, Parma e Genoa.
Va da sé che anche le big fatte e conclamate inciampano con le avversarie cosiddette ‘abbordabili’. Ieri ha rischiato seriamente di farlo il Milan, che poi ha rocambolescamente acciuffato i tre punti con il Parma nei minuti finali, agganciando i rossoblù in classifica. Normale che per una volta un calo di tensione se lo possa concedere anche il Bologna, una squadra che, congedato Motta (alla Juventus lo Stranino se la passa peggio: 17 punti persi da situazioni di vantaggio), con Italiano in estate ha inaugurato un nuovo ciclo fin qui foriero di risultati importanti.
Morale: anche un mezzo stop aiuta a crescere, perché stimola la riflessione interna sul come dosare le forze e sulla necessità di pareggiare sempre il furore agonistico degli avversari, specie se gli avversari hanno il coltello tra i denti.
Mercoledì c’è l’ultima sfida di Champions a Lisbona con lo Sporting, trent’anni dopo che il Bologna di Ulivieri inaugurava la sua scalata dalla C.
Commovente sabato il saluto dei centocinquanta tifosi a Renzaccio nella sua San Miniato.
A organizzare il festoso blitz è stato, insieme ad alcuni gruppi della curva, il club ‘Il Covo’ di Ceretolo, presenti i vertici del Centro Bologna Clubs.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su