ALESSANDRO GALLO
Sport

Bologna riscopre la storia olimpica della ‘sua’ Ondina Valli

In Salaborsa presentato il volume ‘Ondina Valla. Il sorriso che cambiato il mondo’. Presente il figlio Luigi De Lucchi che ricorda e tratteggia la figura della mamma. Video del presidente del Coni Giovanni Malagò

La presentazione del libro du Ondina Valli

La presentazione del libro du Ondina Valli

Bologna, 19 dicembre 2024 - Che bello riscoprire una storia olimpica. Una storia di Bologna che, magari, avrà mille risvolti anche nel futuro. In Salaborsa si presenta il volume ‘Ondina Valla. Il sorriso che cambiato il mondo’ (Minerva Edizioni).

Un coacervo di emozioni, grazie al video del presidente del Coni Giovanni Malagò e all’introduzione dell’assessora allo sport, Roberta Li Calzi. Poi, in Salaborsa, spazio per Luigi De Lucchi, il figlio di Ondina, che ricorda e tratteggia la figura della mamma.

Poi il ping pong tra Marco Tarozzi, autore del volume e Alberto Bortolotti, il ‘bravo presentatore’. Con gli intermezzi di Ester Balassini, oggi consigliere della Fidal e, alla fine degli anni Novanta, una pioniera, come lo era stato, sessant’anni prima, Ondina Valla, che in realtà di chiamava Trebisonda ed era nata a Santa Viola, in via della Ferriera.

Ondina che avrebbe potuto essere protagonista, giovanissima - era nata nel 1916 - ai Giochi di Los Angeles, nel 1932. Ma lo sport al femminile non era ben visto dal regime fascista. Ondina ha pazienza, si allena con l’amica e rivale Claudia Testoni e conquista la finale ai Giochi di Berlino, nel 1936.

Vincerà l’oro, Trebisonda, prima italiana di tutti i tempi. Da Bologna, con al collo l’immagine della Madonna di San Luca. Ondina che segue il marito Guglielmo a L’Aquila, ma non dimentica mai la sua città di origine. I ritorni, i riti: le tagliatelle dall’amica Jolanda, la salita al Colle di San Luca, per la visita alla basilica.

In Salaborsa ci sono anche Cesare Mattei, presidente della Sef Virtus, Bruno Micolano, uno dei suoi predecessori. E ancora Renato Villalta, icona dei canestri in bianconero. E poi Stefano Cuccoli, della sezione atletica leggera e Giovanni Marchetti che, come Ondina, faceva gli ostacoli. Giovanni ha lasciato gli ostacoli per lo skeleton inseguendo il sogno dei Giochi di Milano-Cortina 2026. Magari Ondina gli porterà fortuna.

E la Balassini pioniera? Beh, nel lancio del martello è stata una delle prime in assoluto, detentrice per un lunghissimo periodo anche dei record italiani, l’ultimo dei quali stabilito nel giugno del 2005. “Il martello è stato aperto alle donne nel 1995. Dopo che gli uomini lo usavano dal 1900. Un inseguimento durato 95 anni e portato a conclusione grazie all’ostinazione delle donne”.

E, a proposito di donne, ai Giochi di Berlino erano solo 6 le italiane. Una percentuale bassissima se rapportata alla componente maschile. Pochi mesi fa, a Parigi 2024, la spedizione italiana era in parità: 50 per cento uomini, 50 per cento donne.

Un’altra conquista importante raggiunta dal mondo femminile. Grazie anche a una straordinaria donna chiamata Ondina Valla.