Bravo Italiano, non solo per le tre vittorie consecutive infilate prima della sosta ma perché grazie a questo filotto ha issato il Bologna a un settimo posto che coincide perfettamente con la posizione di classifica assegnata ai rossoblù da Transfermarkt alla voce ‘valore della rosa’. Transfermarkt non è infallibile, ma il dato offre comunque spunti di riflessione. Secondo il sito specializzato l’organico rossoblù oggi vale 276,8 milioni, una cifra che per l’appunto colloca il Bologna in settima posizione, alle spalle (nell’ordine) di Inter, Juventus, Milan, Atalanta, Napoli e Roma, e subito davanti a Fiorentina e Lazio, fin qui le vere sorprese del torneo.
Ma Italiano fin qui è stato bravo due volte, perché a quel settimo posto è arrivato di fatto senza quasi mai attingere al contributo dei rossoblù ingaggiati nell’ultimo mercato. Basti dire che dei nuovi arrivati quello col minutaggio più alto, sommando gli impieghi in campionato con quelli di Champions, è lo spagnolo Miranda, che però con i suoi 777 minuti si piazza solo al nono posto della graduatoria. Tra i volti nuovi Miranda precede Dallinga, quindicesimo (380 minuti), e a seguire ecco i vari Casale (285), Pobega (272), Erlic (221), Iling-Junior (208), Holm (100), Dominguez (63) e Cambiaghi (14 minuti in tutto, quelli in cui è rimasto in campo con l’Udinese alla prima di campionato prima di rompersi il crociato), tutti in fondo alla classifica. Dietro i freddi numeri ci sono le prestazioni: se possibile, nel caso, quasi altrettanto fredde. Che cosa ricavato fin qui in termini pratici sul campo Italiano dai volti nuovi dell’ultima estate? Il gol di Iling-Junior a Como, alla quarta giornata, e due assist di Miranda, firmati rispettivamente con Lecce e Roma. Miranda, Dallinga, Casale, Pobega, Erlic, Iling-Junior, Holm e Dominguez (lasciamo fuori Cambiaghi, già bersagliato dalla sfortuna e non impiegabile prima di gennaio): otto personaggi in cerca d’autore. In fondo Ribera, la terra di Italiano, dista appena cinquanta chilometri da Agrigento, che ha dato i natali a Pirandello. Anche se il calcio, per fortuna, è tutto fuorché un dramma.
Da questo punto di vista dovrebbe risultare più agevole recuperare alla causa chi fin qui ha fatto da comparsa. Come Dallinga, che dopo troppi passaggi a vuoto all’Olimpico con la Roma ha finalmente dato timidi segnali di risveglio. O come Casale, uscito dalle rotazioni dopo i due errori da matita rossa col Genoa ma potenziale titolare domenica con la ‘sua’ Lazio. Erlic è un altro che rivede la luce in fondo al tunnel, che nel suo caso è stata l’infermeria. Poi c’è Pobega. Pure lui ha pagato dazio a un infortunio: ma con la Roma può essere stato un nuovo inizio. A completare il quadro ci sono un potenziale titolare che fin qui ha vestito i panni dell’oggetto misterioso (Holm) e un ragazzino talentuoso da abituare alla serie A (Dominguez). Pure loro in cerca di un copione.
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