Sospiro di sollievo per Dan Ndoye: gli esami sostenuti dallo svizzero hanno confermato la distorsione alla caviglia sinistra, ma escluso lesioni. Morale: "Nel corso della settimana – recita la nota del Bologna – le sue condizioni saranno rivalutate".
Ergo, è in dubbio per il Torino, ma non è nulla di grave, al più salterà la trasferta con i granata per rientrare con il Verona.
Ma c’è dell’altro: Riccardo Orsolini ha iniziato il lavoro differenziato dopo il problema muscolare accusato in Coppa Italia con il Monza e domani sosterrà un test per capire se potrà bruciare le tappe e rientrare in gruppo già in vista della trasferta in casa dei granata.
Ha iniziato il lavoro differenziato Miranda, come pure Aebischer ed El Azzouzi: ma i lungodegenti, potrebbero riprendere ad allenarsi in gruppo solo in vista del Verona, la prossima settimana.
Sono comunque buone notizie: l’emergenza allenta la presa. Anche se è ancora presto per cantar vittoria. A oggi Italiano rischia di presentarsi a Torino senza Ndoye e Orsolini.
Ma con Posch e Lykogiannis in più, dal momento che i due erano già rientrati tra i convocati con la Fiorentina e in questa settimana potranno rifinire la condizione e offrire respiro in caso di bisogno a Holm e De Silvestri. Solo domani Italiano avrà dallo staff medico certezze sulla presenza o meno di Ndoye e Orsolini e capirà se potrà gettarli eventualmente nella mischia: dal primo minuto o a partita in corso. Fino ad allora dovrà ragionare su come ridisegnare eventualmente l’attacco.
Castro, al centro, è praticamente una certezza. Dominguez pure, considerato che la coppia argentina è stata la grande protagonista dell’esame di maturità superato con la Fiorentina. Resta da capire se il tecnico rossoblù intenderà rilanciare dal primo minuto Ferguson, il cui ingresso è stato determinante con la Viola e schierare Odgaard a sinistra, ripartendo dalla squadra che nel secondo tempo ha steso la Fiorentina, o insistere con Odgaard dietro la punta e puntare su Karlsson o Iling-Junior a sinistra.
L’attacco è un rebus. Lo sarà fino a domani, quando Ndoye e Orsolini sosterranno i test necessari per capire se avranno o meno il via libera per tornare a disposizione.
Fino ad allora, dovrà contemplare il piano B e studiare le alternative. Intanto, le buona notizia sono rappresentate da Orsolini che brucia le tappe e dal sospiro di sollievo di Ndoye. L’emergenza allenta la presa.
Marcello Giordano
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