Una notte così, Bologna e il Bologna se la meritavano. Così come? Una notte da Champions. Con una ‘C’ grande, enorme: come il cuore dei rossoblù e di Vincenzo Italiano che al due a uno di Iling-Junior tracima di felicità, un vulcano che bolliva da tempo. In effetti è un’esplosione di gioia tenuta dentro per sei partite, vissute a mille, dando l’anima, senza mai sfigurare. Anzi, a testa altissima, contro avversari di un’altra cilindrata, molto più abituati a girare a queste velocità.
Nella notte contro il Borussia Dortmund, il Bologna si regala un congedo meraviglioso dalla Champions. La prima storica vittoria nell’Europa dei grandissimi. Con una rimonta in due minuti, per giunta. Tra tutti i modi per salutare, quello di ieri sera è stato sicuramente il più bello, il più dolce, il più emozionante, con in sottofondo un Dall’Ara da sold out, tinto di rossoblù. Certo, la felicità deve fare i conti con la realtà: l’aritmetica dice che è finita qui la corsa. Cinque punti per il Bologna, ma il City, ora ventiquattresimo a 8, stasera sfida il Psg che è a 7. Morale: comunque vada, i rossoblù non potranno più colmare la distanza, visto che il Celtic ventitreesimo ha già 9 punti. Pochi, pochissimi rimpianti, però, per Italiano e i suoi ragazzi che francamente quello che dovevano fare l’hanno fatto. Purtroppo la prima fetta di questo viaggio si è consumata quando la rivoluzione del Bologna era all’inizio. Fosse partita un mese fa, questa benedetta Champions, i rossoblù avrebbero potuto coltivare altre ambizioni.
Peccato. Basti pensare che tra le prime 24 squadre in classifica, sei sono passate sulla strada del Bologna, e un’altra, lo Sporting, la incrocerà mercoledì prossimo. In pratica, tutte al momento, passano il turno. Dettaglio mica da poco nel definire la portata della sfida che i rossoblù hanno dovuto affrontare nel ritorno nell’alta nobiltà. Ecco che, rileggendo la classifica da questa prospettiva, lievita l’amarezza di non aver avuto almeno un’avversaria cuscinetto, con cui fare punti ‘facili’ e sperare ancora.
Ma dopo una notte così, sarebbe sbagliato dilungarsi nell’amarezza dell’esito finale. Molto meglio, guardare il lato bello di questa Champions, attraverso la quale i rossoblù sono cresciuti tantissimo, dimostrando prima di tutto a se stessi di essere diventati una squadra vera: una grande squadra.
Il Bologna che in campionato vola è anche figlio di quest’esperienza in Europa: perché giocarsela a casa di Salah e al Villa Park, uscire incolumi dal Da Luz, sono passi da giganti nella crescita di un gruppo. Un gruppo che ora si ritufferà nel campionato con la fame di chi questa Champions vorrebbe e può ancora rigiocarla. La notte di ieri sera gonfia ancora di più le certezze di Freuler e compagni che vanno sotto con il Borussia solo per un rigore al 15’, fischiato per ingenua trattenuta di Holm su corner: Guirassy fa il cucchiaio e beffa Skorupski. Beffa ancora più grossa quando al 35’ Orsolini, il miglior fino a quel momento, è costretto a uscire per infortunio tra le lacrime. Stessa coscia (destra) dell’ultimo stop. Italiano rischia di dover fare a meno di lui per un po’, ma intanto ha ritrovato Ndoye, super nella ripresa, così come Dallinga che entra per Castro e pareggia su assist di Odgaard. Sempre Dallinga innesca il pari, perché recupera un pallone e tira: sulla respinta Iling-Junior resuscita e fa 2-1. In due minuti, sorpasso e vittoria storica. Ora quattro mesi di tempo per regalarsi un altro sogno.
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