Tutti sul pullman per Valles: ancora una volta laboratorio Champions. Laboratorio e insieme cantiere aperto: in realtà valgono entrambe le etichette.
La sostanza è che un anno fa a luglio Motta partiva per la Val Pusteria con un gruppo ancora largamente in divenire, ma nel quale gettò i semi di una stagione da sogno, culminata, lo scorso maggio, con l’approdo alla regina delle competizioni continentali. Un anno dopo è cambiato il manico e parecchio sta cambiando anche il Bologna.
Ma soprattutto al posto di Thiago Motta c’è Vincenzo Italiano, a cui adesso tocca il compito di modellare la nuova creatura, un gruppo che dovrà dimostrarsi all’altezza di quella partecipazione alla Champions conquistata con pieno merito sul campo. Corsi e ricorsi (nonché ricordi). Nel luglio 2023 sul pullman per Valles s’imbarcavano Arnautovic, Dominguez e Schouten, pilastri di un Bologna che allora sembrava sacrilego anche solo pensare di potere scardinare.
E invece a turno partirono tutti e tre e la rivoluzione di fine agosto, sollecitata (eufemismo) dalle preoccupazioni dell’allenatore, contribuì in modo decisivo a fare le fortune di quel Bologna. Oggi sul pullman per la Val Pusteria ci sarà posto per i primi tre volti nuovi della stagione rossoblù: Holm, Miranda e Cambiaghi, che a Casteldebole hanno già assaggiato i metodi di lavoro di Italiano. Il quarto volto nuovo arriverà fisicamente nelle prossime ore ed è l’olandese Dallinga, il ‘nove’ deputato a raccogliere la pesante eredità di Zirkzee, tassello fondamentale in quanto terminale strategico della fase offensiva di Italiano, che al centravanti chiede movimenti ma soprattutto gol.
Certo, agli occhi dei tanti tifosi rossoblù annunciati in Val Pusteria peserà non potere vedere all’opera Zirkzee. Per Calafiori si deciderà tutto nelle prossime ore, ma il difensore ha già un piede e mezzo, se non due, fuori dall’uscio di Casteldebole.
Calafiori e Zirkzee peraltro in Alto Adige un anno fa non c’erano: il difensore perché era ancora un calciatore del Basilea, l’attaccante in quanto reduce dall’Europeo Under 21 con l’Olanda, impegno che gli fece guadagnare qualche giorno supplementare di vacanza. Quanto vale un Bologna senza Motta, Zirkze e Calafiori, i tre moschettieri (per il quarto non c’è che l’imbarazzo della scelta) di una stagione forse irripetibile?
La sottrazione di valore oggi è innegabile. Ma nel calcio nessuno è insostituibile, da potenziali incidenti di percorso (gli addii di Motta e Zirkzee, su cui il club non aveva potere di decisione; è invece una scelta cedere Calafiori) possono nascere opportunità nuove e con un allenatore capace come Italiano e quaranta giorni di mercato ancora aperto tutto, in meglio, può succedere.
Il maestro nel sapere cogliere le opportunità è Sartori, per la terza stagione di fila insieme al diesse Di Vaio architetto della squadra. Si attendono, dopo Dallinga, altri colpi in entrata, perché sui tre fronti bisogna presentarsi con due Bologna fatti e finiti, e con più certezze che sommesse.
La vera certezza adesso sono i millequattrocento metri di Valles, a cui la comitiva rossoblù approderà questa sera dopo un allenamento in mattinata a Casteldebole e un lungo viaggio in pullman. Il primo allenamento in loco è previsto per domani mattina e c’è da scommettere che sarà accompagnato da una folta rappresentanza di tifosi.
A Valles e dintorni da settimane non si trova una camera nemmeno a pagarla oro.
Da qui un anno non fa non si poteva vedere l’Europa, ma oggi sì, e nella sua forma più nobile. Per questo il popolo rossoblù ha risposto alla grande, con una pacifica invasione che farà bene anche al nuovo allenatore.
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