Bologna, 21 dicembre 2024 – Testa all’Europa: ma anche testa piegata sul manubrio. “E’ il messaggio che ho appena dato ai miei giocatori nello spogliatoio – rivela Vincenzo Italiano nel venerdì di vigilia –. Bisogna sempre avere fame e attenzione alte, perché nel calcio quando ti senti bravo e forte arrivano le bastonate”.
Quella di sentirsi bravi e più forti degli altri è una tentazione facile in cui cadere per un Bologna che in campionato ha conquistato 16 punti nelle ultime 7 partite. Ma tra il volare alto e il rischio di prendersi una bastonata c’è il viaggio nella tana del Toro di Paolo Vanoli, vecchia conoscenza rossoblù (nel 2002-2003, con Guidolin in panchina) e ancor più vecchio compagno di squadra di Italiano al Verona, dal ‘96 al ‘98’.
“E’ la nostra prima sfida da allenatori – dice il tecnico rossoblù –. Al Verona avevamo un bellissimo rapporto”.
E’ anche sui rapporti interni, oltre che su idee forti di calcio, che Vincenzo Italiano ha plasmato un Bologna che dopo le titubanze iniziali ha preso per mano il suo destino e che oggi dall’alto del settimo posto in classifica non può tenere il velo sulle proprie ambizioni.
“Tutti i giorni cerchiamo obiettivi, motivazioni e stimoli – aggiunge –. L’obiettivo di quest’anno è riuscire a costruire qualcosa di importante. E se saremo capaci di continuare il cammino che abbiamo intrapreso entrare in Europa è l’obiettivo del gruppo, della società e di tutti: quale Europa vedremo”.
Bravo Vincenzo, che nel fissare l’altezza dell’asticella mette tutti, a cominciare da se stesso, di fronte alle proprie responsabilità. Del resto lui è stato il primo a caricarsi sulle spalle una responsabilità enorme quando in estate si è fatto carico di raccogliere il testimone da Motta.
“Questa era una panchina difficile – ammicca –. La soddisfazione più grande, arrivando in un gruppo che aveva appena centrato un grande risultato, è stato toccare con mano, fin dal primo giorno, la totale disponibilità di questi ragazzi. Avrebbero potuto mettersi di traverso e non accettare qualche indicazione del nuovo staff: e invece è successo il contrario. Questi ragazzi hanno una cultura del lavoro che mi fa impazzire”.
Pure la classifica oggi autorizza a guardare al futuro con ottimismo: stessi punti che Thiago aveva un anno fa e autorevolezza che induce anche un Simone Inzaghi a inserire il Bologna tra le squadre che (testuale) “là davanti stanno facendo bene”.
Ma poi c’è il Toro, “una squadra che ha una precisa identità di gioco e che se non l’affronti al meglio, con l’autostima a mille che adesso abbiamo, ti mette in difficoltà”.
Ndoye è rimasto a casa (“lo avremo col Verona”), Orsolini è pienamente recuperato, ma essendo a corto di condizione è possibile che oggi parta dalla panchina lasciando la ribalta a un Dominguez in rampa di lancio.
“Chiunque entra fa bene e gioca con entusiasmo” sottolinea Vincenzo il Bolognese.
“A Casteldebole ho trovato persone di grandissimo livello e spessore umano – spiega il tecnico –. Ma in città ho un problema col mio metabolismo, perché ho cominciato a conoscere certi ristorantini...”. Ristorantini da Champions.
Le probabili formazioni
TORINO (3-5-2): 32 Milinkovic-Savic; 4 Walukiewicz 13 Maripan 16 Pedersen; 5 Masina 10 Vlasic 28 Ricci 77 Linetty 24 Sosa; 9 Sanabria 18 Adams. In panchina: 1 Paleari, 17 Donnarumma, 21 Dembele, 66 Gineitis, 7 Karamoh, 8 Ilic, 20 Lazaro, 92 Njie, 83 Perciun, 61 Tameze. Allenatore: Paolo Vanoli.
BOLOGNA (4-2-3-1): 1 Skorupski; 2 Holm 31 Beukema 26 Lucumi 22 Lykogiannis; 18 Pobega 8 Freuler; 30 Dominguez 19 Ferguson 21 Odgaard
9 Castro. In panchina: 34 Ravaglia, 23 Bagnolini, 16 Corazza, 15 Casale, 5 Erlic, 33 Miranda, 29 De Silvestri, 3 Posch, 6 Moro, 80 Fabbian, 82 Urbanski, 7 Orsolini, 24 Dallinga, 14 Iling-Junior. Allenatore: Vincenzo Italiano.
Diretta tv
Stadio: Olimpico Grande Torino Arbitro: Marco Piccinini di Forlì Diretta tv: Dazn
Ore 15
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