Un gol in otto presenze su nove partite giocate dal Bologna: peraltro su rigore. Di più: non segna dal primo aprile, guarda caso data dell’ultima vittoria casalinga dei rossoblù sulla Salernitana, quando mise in discesa in avvio un match poi chiuso 3-0. Da allora per Riccardo Orsolini, altro che discesa: la via del gol è smarrita e tutta in salita. C’è un Orso da ritrovare. Anche battendo sulle motivazioni personali. Lo ha fatto capire Vincenzo Italiano, che alla vigilia dell’Atalanta e del trittico che avrebbe compreso Liverpool e Parma non ha nascosto di averci parlato a lungo: "Sono l’ultimo che ha l’interesse a non metterlo in condizione di rendere. Ha la fiducia mia e di tutti, lo voglio a mente sgombra, rivoglio l’Orso da doppia cifra". Fiducia e maglia da titolare in tutte e tre le partite. Niente gol, niente da fare.
Dietro le parole di Italiano, si nasconde un retroscena. Thiago Motta è il tecnico che più di ogni altro ha valorizzato il numero 7: con l’ex tecnico, due stagioni consecutive in doppia cifra. Eppure, in una delle ultime discussioni tra Motta e la dirigenza nella scorsa stagione, Motta fece capire che tanto Orsolini quanto Karlsson non avrebbero fatto parte dei suoi piani nella stagione attuale. Niente di personale, il mercato della Juventus, con la cessione di Chiesa, e un Orsolini che non fu titolare inamovibile nella scorsa gestione, quando l’italo-brasiliano ricorse spesso a esterni dalle caratteristiche differenti (Ndoye, Saelemaekers, Ferguson e Odgaard) raccontano come l’ex tecnico ritenga più funzionali per il suo calcio esterni con caratteristiche differenti da Orso. Che la dirigenza rossoblù e Thiago non avessero idee sempre convergenti, poi, è certificato da dagli screzi dell’agosto 2023 e dall’ultimo mercato di gennaio. Del divorzio si sa tutto. Il retroscena è che Motta in caso di permanenza avrebbe chiesto la cessione di Orsolini. L’allenatore non è rimasto e a Italiano il Bologna ha chiesto di ripartire da Karlsson e Orsolini, investito della fascia da capitano e dei ruoli di bandiera e giocatore più pagato della rosa dopo l’ultimo rinnovo, proprio come segnale di fiducia da parte di un Italiano che aveva cercato l’esterno rossoblù nella sua esperienza a Firenze. Il primo non si è ritrovato. Il secondo è in crisi. E’ stato sgravato del peso della fascia per ritrovare spensieratezza: ora Orsolini è chiamato a ripagare quel carico di fiducia: perché il Bologna ha bisogno dei suoi per sbloccarsi, mettere punti in classifica e trovare la sua nuova identità.
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