Bologna, 4 ottobre 2024 – Non tutti sanno indossare uno smoking. E, invece, in abito nero, nella notte più importante, il Bologna ha fatto un figurone. Ha perso sul campo, certo, ma dall’altra parte c’erano quelli vestiti di rosso: marziani, appunto. Quaggiù sulla terra, tra gli umani, quella partita durerà a lungo. Perché il senso di Anfield è qualcosa di trasversale: ben oltre il perimetro da gioco e il tabellone che alla fine segnava due a zero per gli altri.
La partita di Liverpool è una bandierina puntata sulla storia: nel punto più alto degli ultimi sessant’anni. E’ il riscatto di tre generazioni di tifosi, con i nonni invecchiati nella nostalgia del sessantaquattro, i papà passati dalla polvere della serie C e i figli cresciuti tra le frustrazioni di Calciopoli. Tanta passione, poche gioie. Anfield azzera i conti, è un risarcimento sportivo, ma prima ancora emotivo. E’ il coronamento di un percorso, quello voluto da Joey Saputo, che guarda al futuro. La Champions League, un certificato di qualità. E se il diluvio contro lo Shakhtar aveva un po’ annacquato le emozioni da debutto, mercoledì sera i rossoblù hanno celebrato a dovere il loro ritorno nell’aristocrazia del pallone.
“Il Bologna ha meritato il rispetto del Liverpool”, si leggeva ieri mattina sul ‘The Guardian’, una delle istituzioni giornalistiche di Inghilterra. Nelle edicole, nei market, ovunque, c’erano ammassate pile di titoli e foto sui rossoblù. I ragazzi di Vincenzo Italiano sono entrati negli zaini, nei bar e nelle case di migliaia di inglesi. E i commenti della stampa britannica erano praticamente un coro di complimenti e stupore. “Francamente meritava di pareggiare”, sentenzia il ’Daily Mail’.
“E’ stato un Bologna molto più pericoloso di quanto il suo tredicesimo posto in serie A potesse far intendere”, sottolinea il ‘The Sun’ in un lungo articolo dove vengono evidenziati gli “scary moments” vissuti da Arne Slot. Momenti di terrore per il tecnico dei reds che a fine gara si è detto “impressionato dal modo in cui i rossoblù hanno affrontato senza paura” uno stadio come Anfield. Ha impressionato lo spirito di Freuler e compagni in campo, ma ha impressionato anche l’impatto dei tremila bolognesi al seguito. Per un giorno Liverpool ha cambiato consonante: è diventata ‘Liverbol’.
Maglie rossoblù dappertutto, dai Docks alle vie del centro, con le sciarpe messe al collo persino delle statue dei Beatles. Qualcuno obietterà che si giocava a calcio e il Bologna la partita l’ha persa. Sacrosanto. Però bisogna aggiungere che Slot ha stabilito un record del club vincendo otto delle prime nove partite. Ed Alisson è stato giudicato il migliore in campo, con la media dell’8. L’hanno scritto gli inglesi, mica noi.