Bologna, 14 ottobre 2024 – Imprescindibile, insostituibile, indistruttibile. In due parole: Remo Freuler. Che il trentaduenne nazionale svizzero sia indistruttibile lo spera soprattutto Vincenzo Italiano, che guarda da un lato con soddisfazione e dall’altro con legittima preoccupazione agli straordinari che Remo Freuler, 32 anni, sta facendo anche con i rossocrociati.
La Svizzera di Yakin oggi è un pianto greco, a dimostrazione di come nel calcio la gloria sia volubile. Sugli scudi all’Europeo di Germania, quando eliminò gli azzurri agli ottavi del torneo, oggi che l’Italia di Spalletti vola la Svizzera è la pallidissima copia dello squadrone ammirato a luglio. Sabato notte in Nations League la selezione di Yakin ha perso anche in casa della Serbia, uno 0-2 senza remore che adesso rende tangibile la prospettiva della retrocessione nel gruppo della B della competizione, esito quasi inevitabili a fronte di 3 sconfitte in altrettante partite. Anche Freuler, nel bailamme tattico che è diventata in pochi mesi la sua nazionale, sabato notte si è smarrito, non incidendo come suo solito.
Ma la notizia è un’altra: Remo ha messo sulle spalle altri novanta minuti da titolare, tagliando il nastro della quarantesima partita ufficiale giocata nel 2024, tra Bologna e nazionale. Ma è da un anno esatto che la corsa di Freuler non si è mai arrestata. Colpa, si fa per dire, della sua imprescindibilità, che in questi dodici mesi ha reso dipendenti da lui tre allenatori: Motta e Italiano in rossoblù e Yakin in nazionale. Se infatti si fa scattare il contachilometri dell’ex Atalanta da metà ottobre 2023 ad oggi Freuler in dodici mesi ha toccato il tetto delle 55 partite giocate, quasi tutte da titolare e così distribuite: col Bologna 35 gare di campionato, 2 di Coppa Italia e altrettante di Champions League, più i 16 gettoni con la Svizzera. E domani notte per lo stakanovista Remo sarà già tempo di tornare in campo, nella sfida che la Svizzera giocherà in casa con la Danimarca: quasi un ultimo appello per non finire dietro la lavagna dei bocciati della Nations League.
"Non so cosa sia cambiato rispetto all’Europeo, ma siamo i primi a non essere contenti di questo risultati" ha detto Freuler dopo la sconfitta con la Serbia, che ha visto protagonisti altri due rossoblù: Ndoye, pure lui spremuto per tutta la partita e meritevole, nel secondo tempo, di essersi conquistato il rigore che Embolo si è fatto parare, e Aebischer, in campo per 70 minuti.
Italiano guarda con un po’ di ansia ai suoi stacanovisti svizzeri, titolari potenziali sabato contro il Genoa. Ma più di tutti incrocia le dita per Freuler, stella polare del suo Bologna nelle prime 9 gare ufficiali della stagione e, ad oggi, senza un vero alter ego.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su