Lisbona, 28 gennaio 2025 – “Siamo fuori da questa competizione ma vogliamo onorarla fino in fondo. E sono sicuro che anche in questa ultima partita, contro una grande squadra come lo Sporting che vorrà a tutti i costi vincere, metteremo in campo quelle doti che anche in Champions ci hanno permesso di crescere: personalità e coraggio”.
E’ la seconda notte di Lisbona. Buona la prima, lo scorso 11 dicembre, col pari strappato al Benfica. Domani notte tocca provare a domare lo Sporting. Dalle aquile ai leoni (i soprannomi dei due club) cambia poco: servirà un Bologna tostissimo. “Vogliamo chiudere al meglio questa nostra partecipazione alla Champions – dice Italiano –. Possiamo riuscirci con la grande attenzione che meritano i nostri avversari ma anche con la consapevolezza dei nostri mezzi”.
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Vincenzo Italiano soprattutto spera che la sua squadra domani notte sul prato del Josè Alvalade affronti meno difficoltà di quelle che ha dovuto affrontare oggi il pilota del charter che ha portato la comitiva rossoblù in Portogallo. Il fortissimo vento che ha cancellato parecchi voli al Marconi ha costretto infatti il velivolo ad atterrare a Venezia, dove in un primo momento sembrava che la squadra potesse spostarsi in pullman. In seguito poi la situazione meteo è tornata alla normalità e la comitiva rossoblù ha potuto regolarmente decollare da Bologna, ma in sensibile ritardo rispetto alla tabella di marcia. Emergenza anche in campo, senza due pilastri come Freuler e Lucumì e con un Posch lasciato un po’ a sorpresa a Casteldebole. Italiano svela il piccolo giallo. “Capita in questi periodi di mercato – dice il tecnico –. Il ragazzo non è sereno e abbiamo preferito lasciarlo a Casteldebole. Vedremo l’evolversi della situazione”.
E domani notte che Bologna vedremo? “Un Bologna che se la giocherà e che farà anche questa volta la prestazione”, azzarda Italiano. “Abbiamo portato solo sedici giocatori di movimento. Quindi ci sarà spazio per tutti. Questi del resto sono palcoscenici che fanno sì che le partite si preparino da sole. Anche oggi in questo stadio respiriamo la storia, così come l’abbiamo respirata in tutte le trasferte della nostra Champions. E da ogni partita siamo tornati con un insegnamento: sono maturato io e sono cresciuti i miei ragazzi”.
Passata la nottata di Champions ci saranno solo campionato e Coppa Italia. “Avremo più tempo per allenarci – dice Italiano – e per migliorare una classifica che in campionato è già bella. Però abbiamo ancora tante partite davanti da qui alla fine e sono convinto che potremo dire ancora la nostra”. Il perché sa tanto di messaggio a tutto il calcio italiano: “Siamo una squadra giovane e abbiamo enormi margini di crescita”.
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