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L'esultanza di Dominguez dopo il gol del pari in casa dell'Empoli
Bologna, 28 gennaio 2025 – L’Europa da riacciuffare e una finestra di mercato da sfruttare. La ‘frenatina’ di Empoli e il congedo dalla Champions. La gloria del passato sbriciolata dalla follia nazifascista e la gloria futura di un Bologna che non vuole arrestare la sua crescita. Detta la linea Claudio Fenucci, parlando sotto la targa che al Dall’Ara tiene viva la memoria di Arpad Weisz, l’allenatore ungherese di origini ebraiche che nel 1937 alla guida del Bologna vinse una sorta di Champions League ante-litteram, il torneo dell’Esposizione di Parigi, salvo poi finire drammaticamente i suoi giorni ad Auschwitz, insieme alla moglie e ai due figli (ieri sono state poste quattro pietre d’inciampo davanti alla casa di via Valeriani in cui abitavano i Weisz).
Prima la memoria: "Celebriamo uno degli allenatori più vincenti della storia del nostro club e da uomini di calcio abbiamo l’obbligo di lavorare per abbattere ogni forma di discriminazione". Poi c’è l’orticello di Casteldebole, che sta offrendo frutti copiosi al netto della ‘gelatina’ di Empoli.
Ma il capo azienda rossoblù non fa drammi. "Abbiamo affrontato un avversario che ha reso complicato il nostro gioco e di cui bisogna riconoscere i meriti. I dati dicono che sotto il profilo fisico la prestazione c’è stata, ma è possibile che la serata magica col Dortmund abbia consumato un po’ di energie nervose. Comunque non è stato uno di quei pareggi con rimpianto".
Domani notte a Lisbona con lo Sporting va in scena l’ultimo atto della Champions: di questa Champions sarebbe bello poter dire. "Tornarci il prossimo anno? Intanto sarebbe bello fare un’uscita di scena alla grande – osserva l’ad –. Questo club ha voglia e ambizione e in campionato l’obiettivo è quello di stare lì a lottare per un traguardo europeo insieme a squadre che spesso sulla carta hanno qualcosa più di noi". C’è anche una postilla: "Forse in classifica ci manca qualche punto, il che significa che il valore della squadra è superiore anche ai punti che ha". L’ambizione di cui parla Fenucci passa anche dal mercato, ma la finestra che si è aperta ormai da un mese fin qui ha fatto uscire solo qualche pedina a caccia di rilancio senza portare innesti al gruppo di Italiano.
"Stiamo valutando alcune cose legate sia al presente che al futuro. Il mercato di gennaio non offre grandi opportunità e non è facile trovare un rinforzo per questa squadra, probabilmente davanti (il riferimento è a un esterno d’attacco, ndr). Non abbiamo operazioni immediate in chiusura ma se si presenterà l’opportunità di rinforzare la squadra lo faremo".
Orsolini, nel dubbio, non è un’opportunità per il Milan. "Penso che molti vorrebbero Orso – taglia corto Fenucci –. Ma siccome lo vogliamo anche noi penso che Orsolini stia bene qui". L’Europa allora: "Vorremmo restare agganciati a quel treno e speriamo sempre nella Coppa Italia per realizzare qualcosa di storico". Appuntamento con la storia il 4 febbraio al Gewiss Stadium nei quarti con l’Atalanta.
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