REDAZIONE BOLOGNA

Bologna-Milan, partita rinviata. Prime date disponibili per il recupero nel 2025. Scaroni: “Decisione incomprensibile”

La decisione arrivata dopo che la Lega Calcio ha preso atto delle ragioni del sindaco di Bologna che con un'ordinanza aveva rinviato la partita di serie A in programma domani

Roma, 25 ottobre 2024 – Bologna-Milan è stata rinviata. Alla fine il Cda della Lega A ha deciso che la partita non si disputerà. La discussione era nata dopo che, ieri sera, il sindaco di Bologna aveva firmato un’ordinanza nella quale si sospendeva la partita per l’allerta meteo e le alluvioni che nei giorni scorsi hanno colpito la città. 

Partita rinviata

Subito dopo la decisione del sindaco Matteo Lepore, la Lega Calcio aveva obiettato che non spettava al primo cittadino decretare il rinvio del match che si sarebbe dovuto giocare alle 18 di domani, sabato 26 ottobre.

I dubbi della Lega Calcio

Ma a causa della contrarietà della Lega Serie A vista la difficoltà di trovare un’altra data utile per recuperare la sfida, creando così ulteriori problemi a un calendario già strapieno di impegni, il primo cittadino si è recato in Prefettura per trovare una soluzione alternativa, come invocato dalla Lega.

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La decisione però non è arrivata. Quindi stamattina è stata convocata d’urgenza un’Assemblea di Lega. Le difficoltà di superare l'impasse ha fatto così riprendere quota all'ipotesi di rinvio della gara a data da destinarsi. Verso le 14 l’assemblea si è interrotta per dare tempo al Cda di prendere una decisione definitiva. Poco prima delle 15 la comunicazione ufficiale: Bologna Milan viene rinviata.

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Le altre ipotesi

Le altre ipotesi giocare a Bologna a porte chiuse o disputare la gara in campo neutro (si era pensato allo stadio di Empoli) non sono state giudicate idonee. La Lega ha dunque sposato le regioni della società felsinea che aveva chiesto di accettare la decisione del sindaco Lepore a causa delle difficoltà che si registrano nelle zone intorno allo stadio dopo l’alluvione dello scorso fine settimana.

Gli ultras del Bologna: “Non si deve giocare”

Anche gli ultras del Bologna si erano schierati a favore del rinvio anteponendo le questioni di sicurezza e ordine pubblico al “business” del calcio che non si può fermare. I supporter della curva avevano infatti scritto sui social che non sarebbero andati allo stadio a tifare anche qualora la Lega avesse deciso di disputare ugualmente la partita. 

Il sindaco Lepore

"La Lega calcio se ne farà una ragione", aveva detto Lepore, che non ha intenzione di rivedere la sua ordinanza. Un provvedimento assunto "dopo aver sentito Prefetto e Questore e dopo aver partecipato al comitato per ordine pubblico – ribadisce il sindaco, intervenuto oggi in Consiglio comunale – è una scelta che rivendico e che intendo portare avanti. Penso sia giusto sospenderla, la città non è preparata per accogliere un match di cartello come questo, nè dal punto di vista organizzativo nè per l'impatto che questa cosa avrebbe sull'area". La zona di via Andrea Costa, dove sorge lo stadio, è infatti una delle più colpite dall'alluvione dei giorni scorsi. "Sono soddisfatto anche che questa cosa sia stata compresa dai tifosi -  continua Lepore - che hanno aggiunto anche una ulteriore motivazione, legata allo stato d'animo in cui la città si trova, per alluvione e i morti sul lavoro" dell'altro giorno alla Toyota Handling. Dunque, insiste il sindaco, "è una scelta che la città ha compreso, che ha compreso anche la società del Bologna calcio, con cui ho parlato, e rispetto a cui la Lega calcio se ne farà una ragione". 

Le critiche del Milan

"Bologna-Milan è stata rinviata. Con una decisione incomprensibile a mio parere, il sindaco ha vietato la partita a porte chiuse. Non ho capito perché, ma di fronte all'ordinanza del sindaco abbassiamo la testa”. Lo ha detto il presidente del Milan Paolo Scaroni, all'uscita dall'odierna assemblea della Lega Serie A.

La soddisfazione del Bologna

"La partita è stata rinviata. C'è una situazione oggettiva di difficoltà nella zona dello stadio, dove ci sono stati anche dei crolli. Quindi al di là della solidarietà che sempre esprimiamo a favore delle famiglie, c'era anche una situazione oggettiva che rendeva difficile la disputa della partita a Bologna. Mi sembra che sia la decisione più saggia, perché consente anche di salvaguardare l'incasso della gara che in parte sarà devoluto alle popolazioni colpite". Lo ha dichiarato l'amministratore delegato del

Bologna, Claudio Fenucci, all'uscita dell'Assemblea di Lega. "Ci sono necessità organizzative alla base di ogni partita di calcio, giocare a porta chiuse sarebbe sempre una sconfitta per tutto il movimento".

Recupero: metà incasso per gli alluvionati

Dopo una mattinata che ha visto in Lega calcio un duro scontro tra il Bologna, fin dall'inizio per il rinvio della partita con il Milan, e chi invece voleva giocare comunque, in campo neutro e a porte chiuse, è passata la linea della società rossoblu.

L'amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, all'uscita ha provato a smorzare i toni, parlando di "difficoltà organizzative", oltre che della "solidarietà per le famiglie colpite" dal maltempo. E proprio a loro c'è la volontà "di destinare metà dell'incasso – ha detto ancora Fenucci – quando la gara sarà recuperata. Per questo vorremmo lo stadio pieno". Nessuna ipotesi, per adesso, sulla data, che sarà comunque nel 2025 visto il calendario pieno. "Si troverà un giorno prima di aprile" ha concluso.

Quando si recupera la partita

Al momento, calendario alla mano, il mese in cui sarà possibile recuperare la partita tra Bologna-Milan è quello di febbraio, in base agli impegni in Coppa Italia e nelle coppe europee. Ora si cercherà di capire con le squadre, se si trovano spazi anche prima, ma al momento non sembrano esserci".

Lo ha dichiarato il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, nella conferenza stampa al termine dell'assemblea odierna in via Rosellini. "Possibile spostamento Verona-Milan? No, perché si entrerebbe in uno spostamento a catena. Come Lega, di fronte a una ordinanza di una autorità pubblica non possiamo fare molto. Ci abbiamo provato", ha concluso Casini.

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