Bologna, 2 marzo 2020 - Giocare lunedì, a porte aperte, è una possibile soluzione, al netto del fatto che l’ordinanza regionale prevede le porte chiuse fino a domenica a 8. Questa è l’ipotesi lanciata dall’ad rossoblù Fenucci, nella settimana che porta a Bologna-Juventus e in vista dell’assemblea di Lega di mercoledì.
Ma la questione rinvii e del trattamento resta un nodo quanto mai delicato e di difficile soluzione. Oggi è in programma una riunione in seno al Bologna per decidere il da farsi relativamente alla prevendita dei biglietti del big match, che non è mai cominciata. Molto probabilmente non sarà avviata almeno fino alla riunione di Lega di mercoledì. Qualora fosse predisposto il rinvio della partita al lunedì, non è escluso che il club si assuma il rischio di avviarla. Ma di rischio si tratta, motivo per cui circa la decisione non c’è certezza.
Perché stando a quanto fa sapere la Regione, seppur senza dichiarazioni ufficiali, le autorità si riserveranno il diritto di prolungare l’ordinanza di chiusura di manifestazioni e scuole nei giorni di venerdì e sabato. E, nel caso, lunedì il match andrebbe giocato a porte chiuse, con annesso problema relativo ad eventuali rimborsi sui tagliandi o meno. Di più. Ieri, il Governo ha confermato lo stop di tutte le manifestazioni sportive a porte aperte fino a domenica, vietando ai tifosi residenti in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e delle province di Pesaro-Urbino e Savona le trasferte. Governo, Regioni e Comuni non sono in grado di offrire certezze su cosa accadrà oltre il fine settimana e si riservano il diritto di prolungare le ordinanze, spingendo informalmente per la disputa degli eventi nelle date programmate a porte chiuse.