Valles (Bolzano), 30 luglio 2024 – In Champions League tutti i 'Santi' aiutano. Specie se il 'Santi' in questione di cognome fa Castro e di ruolo fa il centravanti: per di più, da quest'anno, con il 9 sulle spalle.
“E' una grande responsabilità ereditare la maglia che è stata di Zirkzee - dice il 'delantero' argentino a Valles -. Ma mi sento pronto”.
Pronto al punto da sbilanciarsi in qualcosa che è a metà strada tra un sogno e un auspicio. “Quanti gol voglio segnare quest'anno? In realtà in questo momento lavoro per segnare il mio primo gol della stagione ufficiale - dice Castro -. Però sarebbe un'ottima cosa andare in doppia cifra come Joshua”.
Il fantasma di Zirkzee è ingombrante, ma 'Santi' ha la faccia di uno che non ha paura di niente. Tanto meno dei suoi marcatori: “In campo parlo tanto, mi serve per calarmi nel clima partita. Mi piace anche andare faccia a faccia col difensore, provocarlo a parole...”. In caso contrario non sarebbe argentino.
Il resto è corsa, sudore e lo smisurato affetto dei tifosi, che salta agli occhi in Val Pusteria. “L'affetto della gente mi aiuta molto _ dice Santiago _. Ed è un affetto che si manifesta anche nei confronti dei miei famigliari quando vengono a trovarmi a Bologna”.
Lui da tempo ha ricambiato tatuandosi la torre di Maratona sul polpaccio. “Nei tatuaggi racconto la mia storia - dice -. C'è la maglia del Velez, c'è mio padre”. E chissà che presto non compaia anche la sagoma della Champions.
Un tifoso speciale a Valles
Andrea Coppari è la voce ufficiale del tifo rossoblù. Una voce moderatamente euforica, ammesso che le cose possano stare insieme.
Il presidente del Centro Bologna Clubs, presenza fissa sia al Dall'Ara che in trasferta, non poteva evitare di fare un salto a Valles per 'sbirciare' da vicino il cantiere aperto di una squadra che quest'anno giocherà la Champions. “In questi giorni festeggio i cinquantaquattro anni e ho pensato di regalarmi qualche ora insieme ai ragazzi”, dice Coppari.
I ragazzi sono quelli che allena Vincenzo Italiano ma anche i suoi inseparabili compagni di trasferta. E il nuovo Bologna come sta nascendo? “Qualcosa di nuovo si vede già”. Di nuovo c'è anche la Champions, che anche dalla Val Pusteria si abbraccia con lo sguardo.
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