Bologna, 3 agosto 2021 - Chiaro, lineare, ambizioso e maturato. Il bad boy di epoca interista ha lasciato spazio a un uomo che pensa solo "Al calcio, alla famiglia e ai figli" e che a Bologna ha un obiettivo preciso: "Sono qui per migliorare la squadra, lavorando giorno dopo giorno. So che ci sarà molta pressione su di me, ma so anche come gestirla e che non sono solo. Non sono uno che ama molto fare foto e parlare con le persone. Sono qui per far parlare il campo". E' a Bologna, Arnautovic, grazie al lavoro del club.
"Ringrazio la società, soprattutto Sabatini, con cui ho iniziato a parlare più di sei mesi fa e che mi ha restituito la gioia di tornare a giocare a calcio in Europa. E ringrazio Sinisa: parlare con lui mi ha dato le motivazioni giusta: il mister mi ha fatto sentire al centro del suo progetto. Mi piacerebbe vincere, ma sono qui per aiutare la squadra a crescere. La seguo da sei mesi, ha ragazzi di talento e interessanti, i mezzi li abbiamo".
Arnautovic Bologna, primo allenamento del bomber austriaco a Casteldebole
Domenica sarà tempo della sua prima uscita: "Liverpool è troppo vicina, domenica con il Pordenone farò i primi minuti". E inizierà a capire quanto il gol all'Italia e la sua esultanza successiva possa avergli attirato l'antipatia degli appassionati di calcio: "Però lasciatemi spiegare. La mia non è stata un'esultanza contro l'Italia. Nell'angolo c'era un gruppo di tifosi che mi ha insultato per tutta la partita. Quando ho segnato il gesto di stare in silenzio era solo per loro. Ma Immobile è arrivato subito a dirmi che ero in fuorigioco e dopo in silenzio sono rimasto io. Comunque ho fatto il tifo per l'Italia, dopo, sono felice che abbiamo vinto. Lo ha meritato".