E pensare che nel 2013 non sapeva neanche nuotare e adesso è salito sul terzo gradino del podio dei più forti al mondo. Stiamo parlando di Davide Belletti, originario di Parma ma ormai bolognese d’adozione, che a Molveno ai campionati iridati di nuoto in acque gelide, evento reso possibile anche grazie a Molveno Holiday del presidente Alessandro Bettega (figlio del campione di rally Attilio, morto in un incidente nel 1985) e al sindaco Matteo Sartori, ha vinto la medaglia di bronzo nei 1.000 metri categoria 50-55.
Soddisfatto? "Molto, anche perché era una medaglia che mi sfuggiva da due volte e finalmente l’ho presa. Mi sono preparato parecchio e il lavoro di solito paga".
Era impegnato anche in altro durante i campionati, giusto? "A parte che ho disputato altre due gare (nono e decimo posto), a Molveno ho fatto anche il direttore di gara e un po’ di energie sono andate via anche lì, ma sono soddisfatto e felice".
Come è nata la passione del nuoto in acque gelide? "Pensare che fino al 2013 non sapevo neanche nuotare ed ero un fumatore di lunga data, ben 21 anni schiavo per così dire della sigaretta. Quando ho smesso, ho preso subito dei chili e così ho iniziato a correre, ma ho avuto dei problemi alla schiena e allora mi sono avvicinato alla piscina. Assiduamente mi sono appassionato al nuoto, ho fatto la prima gara due anni dopo".
Nella vita di tutti i giorni invece cosa fa? "Lavoro come grafico che è il mio mestiere e da un po’ insegno pure nuoto".
Quante volte si allena di solito? "Quattro volte alla settimana di norma nella pausa pranzo, alla domenica che sono più libero cerco di fare l’allenamento più lungo. Però con il fatto che insegno nuoto posso dire di essere in acqua tutti i giorni".
Ha qualche altra impresa da raccontare oltre a quella appena messa a segno a Molveno? "Avevo preparato la traversata del Tirreno, però purtroppo alla fine per motivi di costi dovuti principalmente alla barca d’appoggio l’ho dovuta annullare. Fortunatamente proprio in quei giorni c’era una gara di staffetta in piscina e ho partecipato nuotando 12 ore di seguito. Poi in Piemonte ho attraversato per tre volte il lago d’Orta e ho fatto anche un giro completo lungo la sua costa per 31 chilometri. Diciamo che preferisco le lunghe distanze, l’endurance".
Perché ama nuotare nelle acque gelide? "È iniziato tutto come una sfida per poi accorgermi che nonostante la grande sofferenza durante la prova, dopo vivevo delle emozioni incredibili con una straordinaria gratificazione fisica e non solo".
Farà allora anche tante docce fredde come allenamento? "No, mai fatte. Quelle non le sopporto proprio".
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