di Marcello Giordano
Il 23 dicembre di un anno fa, Sinisa Mihajlovic lo chiamò per un colloquio che avrebbe poi sancito l’ingresso da collaboratore tecnico nel Bologna. Quell’avventura è terminata, Fabio Bazzani, bolognese e tifoso fortitudino doc, è oggi commentatore Dazn. Ma quell’avventura è e rimarrà indementicabile. "Il Bologna continuerà a giocare nel suo nome. Solo chi ha vissuto in prima persona quel rapporto può comprenderlo a pieno".
Bazzani, coincidenza vuole che nel segno di Sinisa si sia ripreso e si riprenderà.
"Coincidenza, destino, chiamatelo come volete. Ma la prima amichevole dopo la scomparsa di Mihajlovic è stata a Verona, piazza iconica perché al Bentegodi, il 25 agosto del 2019, ci fu la prima esposizione pubblica del mister in seguito a malattia e cure. E il campionato riprenderà a Roma il 4, nella città d’adozione di Sinisa, anima laziale che ha vestito anche la maglia della Roma. Farsi una ragione di quanto accaduto è impossibile, ma queste coincidenze mi fanno pensare che si vada avanti nel segno della sua presenza".
Secondo lei il Bologna sarà forte del suo ricordo o emotivamente scosso?
"Conosco buona parte dei ragazzi: come me avranno il cuore a pezzi, ma troveranno la forza di onorarne la memoria sul campo. Il legame interiore tra Bologna, il Bologna e Sinisa non si spezzerà mai. A proposito di coincidenze: proprio un anno fa Sinisa mi convocò in un hotel cittadino per un confronto che avrebbe portato alla mia avventura con lui. Indimenticabile".
Quali ricordi la assalgono?
"Tanti, tantissimi, a partire dagli insegnamenti di vita, specie da marzo in poi, quando ci ha comunicato la ricaduta. Ha sempre lottato tutti i giorni contro le avversità, mai un passo indietro, non ha mai fatto pesare niente a nessuno. Anzi era lui a provare a dare a chi gli stava attorno, chiedendo di non farsi prendere da momenti di sconforto e tristezza, che ci sono stati. Eccome se ci sono stati, perché la situazione era complessa. Il rapporto tra Sinisa e il Bologna è sempre stato spettacolare, di ferro, sotto il profilo umano. E chi dice il contrario, non sa di cosa parla e insinua bassezze che non commenterò".
E per uscire più forte dal mercato al Bologna cosa serve?
"Partiamo da un concetto: ammesso che serva qualcosa. Allora. Se puoi prendere Doig e Brekalo migliori, ma a gennaio mi sembrano complicati. Se puoi prendere giocatori che migliorino, tanto meglio, in caso contrario, meglio stare così, perché il gruppo è granitico, strepitoso, è forte e ha qualità strepitoso. E lo ha dimostrato una volta di più in questa stagione".
A cosa si riferisce?
"Al subentro di Motta. Thiago è stato strepitoso, perché entrare in un gruppo Sinisa-centrico e iniziare con un punto in 4 gare avrebbe scosso chiunque. Non lui, segno che quando i risultati non arrivavano stava entrando sotto pelle a giocatori e società. Ma anche alla squadra vanno dati meriti importanti per la risposta data. E brava anche la società a tenere botta".
Ora avanti con il 4-2-3-1, complice anche il ko di Zirkzee.
"Penso che Motta non avrebbe cambiato comunque. Non ha mai avuto tempo per lavorare sui propri concetti, causa nazionali e . Lo sta facendo ora ed è giusto che vada avanti per rinforzare concetti e convinzioni che stanno dando frutti. Per Thiago è importante la concezione dello spazio, nonostante un solo riferimento offensivo il Bologna riempie l’area avversaria spesso con 4-5-6 uomini".
E di capitan Soriano che ci dice Soriano?
"Si sta ritrovando e ritroverà il gol, che in campionato gli manca da marzo 2021. E’ in scadenza ed è uno degli uomini più legati a Sinisa, un professionista enorme. Sarà un valore aggiunto nel ritorno. Ne sono certo".