Bologna, 4 novembre 2024 – "Il mio primo vagito, appena nato, è stato ‘Forza Bologna’". È tutto qui, racchiuso in queste poche parole, l’amore che il cantante Paolo Mengoli ha per il club rossoblù, intonato anche in diverse canzoni della sua lunga carriera discografica. Sarà Mengoli in persona a raccontarcelo sotto i riflettori di Bar Carlino, domani pomeriggio (dalle 18 alle 19) da Neri Pasticceria Caffetteria.
Mengoli, come descriverebbe il suo legame con il Bologna?
"È una passione innata: mi ricordo ancora le mie prime partite viste con mio padre, ma non allo stadio".
Dove le guardava?
"Negli anni ‘60, col tram, arrivavamo sui viali e poi le guardavamo dalla salita di San Luca, dove c’è lo scorcio che dà sul Dall’Ara: capivo che i rossoblù segnavano dall’urlo dei tifosi, il campo da lì non si vede per intero".
Nel suo repertorio c’è anche una canzone con il contributo di Bulgarelli. Come nacque?
"Ci conoscevamo dagli anni ‘70, quando lui vinse la Coppa Italia e io il Cantagiro. Ci invitarono a un settimanale e diventammo amici, per me era un sogno. Un giorno gli chiesi di cantare insieme: all’inizio tentennò, poi si presentò in studio, mescolammo la sua voce con il coro della canzone ‘Il sogno continua’. Far risuonare quel brano allo stadio, sarebbe un riconoscimento per il nostro campione".
Qual è stato il momento calcistico più bello?
"L’arrivo di Baggio: ho pensato che i sogni potessero davvero realizzarsi. I risultati effettivamente sono poi arrivati".
E per Bologna, invece?
"Per lei non ho scritto solo una canzone, ma proprio una dedica, che porta il titolo ‘Bologna è casa mia’. Un testo e una canzone che raccontano tutte le bellezze di questa meravigliosa città".
Come ha vissuto il sogno Champions?
"La Champions è stata un’emozione immensa, turbata in parte solo dal defilarsi di Motta: fossi stato in lui, non sarei salito nemmeno sul pullman in giro per la città, a fingere di gioire con un popolo rossoblù che l’ha seguito per ore per arrivare in piazza Maggiore. Ma questo non ci ha rovinato la festa, sia ben chiaro. Questa Champions è bellissima, ma l’emozione che ho provato nel ‘64 è un’altra storia".
Sensazioni per la partita contro il Monaco?
"È una squadra forte, ma il Bologna sa giocare un bel calcio. Questa volta dalla nostra abbiamo il nostro tifo e la nostra curva, che sono il dodicesimo uomo in campo".