Bologna, 10 gennaio 2025 – Le candeline dei 115 anni di storia appena spente, la eco del trionfo in campionato ancora nell’aria: l’universo del Velez sembra una notte stellata senza fine. Dall’altra parte del mondo, invece, il cielo sopra Santiago Castro si è gonfiato di nuvoloni. Il rigore sbagliato con il Torino e l’autogol fatale nel ko con il Verona hanno sbavato i colori di un 2024 indimenticabile per il figlio del ’Fortìn’, entrato subito nel cuore del Dall’Ara, ma mai uscito da quello del popolo azul y blanco. Già, perché Santi resterà sempre "un chico del club" (letto rigorosamente con la ‘u’). Il perché lo spiega Gustavo Oscar García, 37 anni, uno dei tre vicepresidenti del Velez fresco campione d’Argentina: "Il Velez è una squadra che trascina la comunità: oltre al calcio, ha altri venticinque sport che coinvolgono diecimila atleti, venti attività culturali, una scuola con tremila alunni. Il Velez è una ’forma de vivir’". Corazon y garra: è l’impronta lasciata sul calcio di questo ventenne dai tratti ispidi e l’animo gentile.
García, a parte l’ultimissimo periodo, Castro ha vissuto una prima parte di stagione super in Italia. Se l’aspettava un impatto così veloce?
"Sapevamo che aveva un potenziale enorme e credo che abbia trovato il club giusto nel quale esprimerlo, il posto ideale per la sua crescita. Arrivare a Bologna, misurarsi in serie A e in Champions, lo ha fatto crescere come giocatore e come uomo".
A febbraio dell’anno scorso ci fu una trattativa lunga per portarlo in Italia...
"Sì, c’erano tanti club che lo volevano oltre ai rossoblù. Due in particolare: uno era la Fiorentina e l’altro era in Spagna".
Cos’ha fatto la differenza?
"L’hanno fatta la volontà del Bologna che è andato con forza sul ragazzo ed è stato disposto a pagare un po’ più dei dodici milioni della clausola rescissoria. Ma la differenza l’ha fatta soprattutto Santi".
In che modo?
"E’ stato lui a scegliere la destinazione. Noi gli abbiamo chiesto che cosa volesse fare, che cosa si sentisse. E lui non ha avuto mai dubbi. ’Voglio il Bologna’. Ce l’ha ripetuto più volte".
Quanto vale oggi Santi?
"Oggi è un profilo da 25-30 milioni senza dubbio. Per quello che sta facendo in Europa e per essere ormai un titolare dell’Under 23 argentina".
Può arrivare alla ‘camiseta’ della nazionale maggiore?
"Dipende solo da lui: se continua così, è sicuro che verrà chiamato. E il giorno che succederà, sarà un orgoglio in più per noi del Velez".
In Argentina si parlava tanto di lui come nuovo Lautaro.
"Credo abbia alcune caratteristiche simili a Martinez, ma Santi deve fare il suo percorso. Ha talento e intelligenza: ha saputo affrontare alla grande il cambio dal Sud America all’Europa. E saprà affrontare anche quest’ultimo periodo per lui non facile".
In Italia, invece, si parla tanto di Ordoñez in orbita rossoblù: potrebbe davvero ripercorrere la stessa rotta di Castro?
"A oggi non c’è nulla, nessuna trattativa. Poi il Bologna è un club con cui è un piacere fare affari: quindi se in futuro ci saranno altre situazioni, ne parleremo volentieri".
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