BENEDETTA CUCCI
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Franco Grillini, il documentario Let’s Kiss da Bologna fino in America

Il film che racconta la vita dell’attivista sarà proiettato a Toronto e San Francisco per il ‘Pride Month’: "Che emozione"

Franco Grillini, Filippo Vendemmiati e la troupe in spedizione a Toronto, Canada

Bologna, 17 giugno 2022 - "Chi l’avrebbe mai detto", dice Filippo Vendemmiati al telefono da Toronto , dove oggi viene proiettato il suo film Let’s Kiss , che domenica volerà a San Francisco . Figuriamoci cosa pensa Franco Grillini , dopo 40 anni di attivismo italiano, in questi giorni nord-americani dove sta vivendo cose impossibili per la sua terra sul tema dei diritti della comunità Lgbt. Il documentario sulla sua vita è diventato un case-study anche Oltreoceano.

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Grillini, come sta?

"Bene, finché c’è qualcuno che amorevolmente mi spinge la carrozzella, io vado".

E la porta in giro per Toronto?

"È una sensazione incredibile. Siamo in una città di sette milioni di abitanti, vediamo delle cose bellissime, incontri a raffica con autorità, accademici, addirittura con la direzione delle scuole cattoliche, perché siamo nel Pride Month e ci sono bandiere arcobaleno anche nel provveditorato cattolico".

Avrebbe mai pensato, un giorno, di vivere tutto questo?

"Ma no, figuriamoci. Io che sono riuscito a litigare col cardinale Poma nel 1982, che per altro aveva la presidenza della Cei".

Su cosa avevate litigato?

"Sul Cassero, perché 40 anni fa noi ottenemmo il Cassero di Porta Saragozza dal Comune e loro erano arrabbiat: sotto al Cassero passa la processione della Madonna di San Luca ed è lì che si fermarono il papa polacco e il sindaco Zangheri nel 1982. Io avevo appena fatto coming out e nell’organizzazione avevo scelto lo slogan ‘L’è mei un fiol leder che un fiol buson ’, recitava un vecchio pregiudizio bolognese, e noi avevamo scritto: È meglio un figlio ladro che un figlio busone . Poma mi disse che il circolo non poteva stare dove passa la Madonna e io gli risposi che avevmo ottimi rapporti con la Madonna".

Domenica volerete a San Francisco, sarà una bella emozione: è la città di Harvey Milk.

"Grande emozione, anche perché saremo all’Istituto Italiano di Cultura. Poi andremo a Castro dove porterò gli amici a vedere GLBT Historical Society Museum e a incontrare il presidente: vorremmo fare qualcosa del genere a Bologna. C’è chi mi ha paragonato a lui, ma lui è un mito. Poi è stato assassinato per il suo attivismo".

Lei ha già superato il momento di furore delle barricate, quindi non deve temere.

"Ho ricevuto una marea di minacce, come nel 1987 quando venni candidato al Parlamento. Mi chiamarono a casa, una voce mi disse che sarei stato il primo della lista… Gli risposi che ero il numero 14, magari il primo... Ci scherzo, ma ho avuto paura".