Alessandro Gallo
Bologna

San Giovanni in Persiceto, tutto pronto per la festa a Marco Belinelli

Il 18 settembre sono attese 2-3mila per il grande evento dedicato al campione del paese (FOTO)

Marco Belinelli nella sua San Giovanni in Persiceto (foto Schicchi)

San Giovanni in Persiceto (Bologna), 12 settembre 2014 – C’è una gigantografia di Marco Belinelli che regge il Larry O’Brien Trophy (il trofeo assegnato ai vincitori della Nba) nella piazza principale di San Giovanni in Persiceto (FOTO). Sistemata sotto il campanile, di fronte alla facciata del Municipio.

San Giovanni si prepara perché giovedì festeggerà il suo campione. Il sindaco di San Giovanni in Persiceto, Renato Mazzuca, si attende almeno 2-3mila persone. Per questo motivo, giovedì, visto che non sarà possibile costruire dei parcheggi all’ultimo momento, il sindaco ha promesso che, per gli eventuali divieti di sosta, solo per la durata della festa è chiaro, l’amministrazione e gli agenti di polizia municipale chiuderanno un occhio.

A San Giovanni, in mattinata, c’era proprio lui, Marco Belinelli, l’asso degli Spurs, il primo italiano a vincere il titolo Nba, il primo italiano a conquistare il trofeo nella gara del tiro da tre in occasione dell’All Star Game di New Orleans.

Con Marco c’erano il fratello Enrico, Elisa Guarnieri che da alcuni anni cura l’immagine del talento di San Giovanni in Persiceto, il sindaco del paese, Renato Mazzuca, il consigliere comunale con delega allo sport, Sergio Vanelli e Luca Rizzo Nervo, assessore allo sport del Comune di Bologna.

La festa sarà doppia: mercoledì sera, in Cappella Farnese, la consegna del Nettuno d’Oro, con il sindaco di Bologna, Virginio Merola, il presidente della Federbasket Gianni Petrucci e Marco Sanguettoli, il primo allenatore di Marco ai tempi delle giovanili della Virtus.

Non mancheranno, sicuramente, sorprese dell’ultima ora. “Il Nettuno d’Oro è la massima onorificenza del Comune di Bologna – dice Luca Rizzo Nervo -. Raramente viene concessa agli sportivi. Ma Marco è davvero un’eccellenza di Bologna nonché uno dei nostri testimonial nel mondo”.

Felice anche Renato Mazzuca, che pensa già all’anno prossimo. “Se continua così – commenta sorridendo – per la prossima stagione dovremo ipotizzare un impianto più grande, perché il PalaBocce è diventato troppo piccolo”.

Orgoglioso Mazzuca e non solo per i successi di Marco. “Ci vogliono anche quelli – sottolinea il primo cittadino di San Giovanni in Persiceto -, ma anche per la figura che incarna. E’ un ragazzo onesto che è rimasto uguale a se stesso. Con gli amici, con la famiglia. Ci sono tanti campioni che, una volta raggiunta la popolarità, hanno perso il senso della misura. Marco no. E’ uno di noi. Rivendica sempre le sue origini, ama il territorio nel quale è cresciuto. Lo vive e lo frequenta ogni volta che può”.

Di più: Marco è stato un ragazzo che ha devoluto soldi per la ricostruzione di una scuola. E Marco? “Sono contento di essere qui – spiega con un look che, una volta di più, fa comprendere quanta attenzione riservi per la moda e per l’abbigliamento che un giorno potrebbe anche diventare la sua professione, quando avrà smesso con la pallacanestro -. Questa è la mia terra. E’ stata una stagione particolare. Sono contento di avere vinto perché nessuno ci era riuscito. Sono felice perché ho dimostrato di avere caparbietà. Ci sono stati dei problemi, all’inizio, nella mia avventura Nba. Ma ho tenuto duro”.

Cita il suo attuale  coach, Gregg Popovich, è felice perché il suo compagno Boris Diaw sta andando avanti, ai Mondiali di Spagna, con la Nazionale di Francia. Racconta di come, in campo, parli in italiano con Manuel Ginobili. Dà il benvenuto a Ettore Messina, che lo fece esordire in serie A, tanti anni fa. Parla delle Olimpiadi e della Nazionale. Lo fa con un pizzico di pudore, perché Marco è davvero un esempio per tutti. Si considera fortunato – ringrazia mamma Iole, papà Daniele, i fratelli Enrico e Umberto ed Elisa Guarnieri, che appunto cura la sua immagine e le pubbliche relazioni – perché  ha potuto coronare un sogno. Perché gioca a pallacanestro e lui ama la pallacanestro. Promette di riprovare a  vincere e, uscendo dal Municipio, dimostra una volta di più, di essere un ragazzo alla mano. Parla con gli amici, si ferma a firmare autografi, posa per foto. E’ il testimonial migliore per la pallacanestro italiana. Mercoledì e giovedì, a Bologna e a San Giovanni in Persiceto (quasi fosse una propaggine del celebre carnevale), gli tributeranno i giusti onori.