Bologna, 17 settembre 2011 - "L'esploratore del tempo se n'e' andato". E' l'ultimo saluto del sindaco di San Lazzaro di Savena (Bologna), Marco Macciantelli, a Mauro Guidi, una delle tre persone piu' longeve d'Italia, scomparso ieri all'eta' di 109 anni e sette mesi. "La morte sorprende sempre. Forse ancor piu' in un caso come quello di Mauro Guidi. Ci eravamo abituati a pensare che la sua lotta contro il tempo, ovvero per il tempo, potesse non avere fine", ammette Macciantelli, esprimendo il cordoglio del'amministrazione alla famiglia dell'ultracentenario. Nato a Crevalcore il 25 febbraio 1902, Guidi era "un miracolo della natura, ma anche dello spirito. Per la lucidita', oltre che per il passo ancora sicuro, sino a pochi giorni fa".  Nella vita era stato muratore, testimone della costruzione dello stadio Dall'Ara negli anni '20. "Le fatiche di una vita semplice, il lavoro, la famiglia- cosi' lo ricorda il sindaco- dispensava qualche pillola di saggezza: non arrabbiarsi,
far la pace, non prendere mai la 'balla' (ubriacarsi, ndr), non fumare". Da quando aveva superato la ragguardevole soglia dei cento anni, festeggiava due volte all'anno. Non si sa mai. "Ecco. Mauro Guidi era un pioniere di una prospettiva che un giorno, chissa', forse non troppo lontano, grazie alla scienza, alla medicina, allo stato sociale, al sistema sanitario, se tengono, potra' riguardare una piu' ampia porzione della popolazione", riflette Macciantelli, rievoncando il rapporto di affetto e confidenza cresciuto con gli anni.  Dalle 18 di ieri Mauro Guidi si trova nella camera mortuaria di Villa Laura Rodriguez, dove e' stato ospite nelle ultime settimane. I funerali sono previsti per lunedi', sempre a villa Laura Rodriguez, dalle ore 10.30. Poi la tumulazione nel cimitero di San Lazzaro, intorno alle 12.

IL RICORDO

"Tifi Bologna?lo sai che io ho costruito lo stadio?"

Scuoti la testa pensando che uno dei primi anziani con cui parli, durante il tuo primo giorno di lavoro, sia già in progressione di demenza.
Nadia, la tua collega, ti sorride e annuisce.
Tu ti schernisci dicendo che il Bologna Football club è la tua squadra del cuore e sai benissimo che lo stadio Renato Dall'Ara è stato inaugurato nel 1927.
Mauro all'epoca aveva 25 anni.
Faceva il manovale sotto la torre di Maratona, dove oggi capeggia la foto immensa del capitano Giacomino Bulgarelli.
Perchè è così.
Quel nonno, sempre sorridente e beffardo nei confronti della vita, è nato nel 1902 a Crevalcore.
Ottavo uomo più anziano d'Italia secondo Wikipedia, ma certamente tra i primi per quanto riguarda la lucidità mentale.
Per anni, giocando con lui, gli hai chiesto il suo segreto, mentre lui rispondeva che era solo fortuna.
Fino a quel giorno.
Un giorno ti guardò con i suoi occhi furbi dicendo:
"Caro mio non c'è un solo segreto ma tre!
Uno: Non mi sono mai fatto mancare due dita di rosso a tavola.
Due: Non ho mai puntato la sveglia, perchè preferivo andare a letto un 'ora prima e svegliarmi da solo..perchè, ricorda, ogni sveglia è un piccolo infarto.
E tre: Non ho mai avuto paura di cambiare!Cosa? Cambiare casa, lavoro, donne e vita
E' così che son arrivato fin qui"

100 di questi giorni, che tu possa campar 100 anni e via discorrendo.
Il limite della vita umana, della sua natura mortale e il suo miraggio di campare un secolo intero.
Come se campare 100 anni, volesse significare un'estensione della felicità.
Ma il sopravvivere all'amore, ai figli e agli amici non viene mai compreso in questo augurio.

Mauro se n'è andato ora.
Ma la Morte non è venuta a prenderlo.
Lui si è lasciato andare, correndole incontro e ricordandole la sua fortunata dimenticanza.

Stavolta la sveglia l'hai puntata nonno, ma le due dita di vino, cambiando la mia vita, le bevo io.
Per te.
Ciao Mauro