REDAZIONE BOLOGNA

Ragazzina stuprata alla festa dell’Unità di Bologna: è scontro aperto tra FdI e Pd

Il viceministro Galeazzo Bignami: “Assordante il silenzio di Schlein”. La replica dem: “Doveroso riserbo, e abbiamo aiutato la famiglia”

Violenza sessuale su una 15enne alla festa dell'Unità di Bologna: foto generica

Bologna, 8 aprile 2023 – Violentata e filmata dal branco alla festa dell’Unità: sul caso della ragazza, appena 15enne, che ha denunciato lo stupro subìto nel settembre scorso, si consuma uno scontro politico sotto le due torri, con FdI che attacca e il Pd che rigetta le accuse.

FOCUS / I video sono almeno due

Intanto, dopo alcuni mesi di indagini da parte dei carabinieri iniziati con la denuncia e la testimonianza della 15enne, sono due le inchieste aperte da parte della Procura dei minori e della Procura di Bologna. Sono stati denunciati infatti i cinque minorenni che hanno ripreso e bullizzato la ragazzina, insieme al maggiorenne autore materiale della violenza.

Bignami: “Schlein, silenzio gravissimo”

Un fatto "gravissimo", sul quale "sorprende il silenzio assordante del Pd", punta il dito il viceministro Galeazzo Bignami, di Fratelli d'Italia. "E' gravissimo quanto accaduto alla ragazza vittima di uno stupro alla Festa dell'Unità di Bologna - commenta Bignami - a cui vanno la nostra totale solidarietà e vicinanza. L'auspicio è che i responsabili vengano individuati e puniti, perché simili agghiaccianti violenze non sono tollerabili".

Allo stesso tempo, attacca l'esponente Fdi, "sorprende l'assordante silenzio del Pd e

della segretaria Schlein, che in queste ore non hanno ritenuto di dedicare una parola a questa storia. Non una parola di sostegno, non una parola di condanna. Nulla. Nemmeno una richiesta di fare luce sul caso, visto che la violenza sarebbe avvenuta nel corso di un evento simbolo del Pd come la Festa dell'Unità a Bologna. La segretaria, che per anni ha anche amministrato il territorio dalla Regione Emilia-Romagna, rompa il muro di silenzio e dica una parola", manda a dire Bignami.

Dal canto suo Elisabetta Gardini, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, sottolinea che lo stupro è stato compiuto "mentre si intonavano le note di 'bella ciao'" e chiede "che si faccia sentire anche la voce del Partito democratico e del suo segretario Schlein che, in quanto donna, dovrebbe avere maggiore sensibilità sul tema. Gli orrori di tali violenze vanno senza se e senza ma denunciati, da tutti, anche se si verificano in luoghi 'sacri' come la festa dell'Unità".

Il Pd: "Silenzio? No, riserbo. E abbiamo aiutato la famiglia”

Non si è fatta attendere la risposta del Pd: “da parte nostra nessun silenzio di comodo" sulla violenza subita dalla 15enne nel settembre scorso al Parco Nord”. 

Anzi, il partito rimarca che dopo il fatto "la famiglia della ragazza si è subito rivolta alla direzione della Festa per chiedere aiuto" e trovare i responsabili. "E questo è ciò che è stato fatto", con un atteggiamento di "doveroso riserbo e rispetto" per la vittima.

“L'accusa che ci viene mossa – scrivono i dem sui social – va dal silenzio di comodo a quello, addirittura, di voler nascondere la cosa, come se peraltro fosse possibile".

La federazione vuole dunque "chiarire una cosa. Per noi una violenza sessuale è una violenza sessuale. Ovunque questa avvenga. E non mancheremo mai di denunciare, di esprimere la nostra solidarietà e la vicinanza fattiva a chi ne è vittima, così come la più ferma condanna per chi la commette. Come abbiamo sempre fatto, come facciamo".

Il Pd di Bologna ci tiene però a sottolineare che nelle ricostruzioni della vicenda fatte in questi giorni "manca un passaggio: la famiglia della ragazza si è subito rivolta alla direzione della Festa per chiedere aiuto, trovare i ragazzi e consegnarli ai carabinieri, che ringraziamo. E questo è ciò che è stato fatto".

Dunque, contrattaccano i dem, "trasformare il doveroso rispetto e riserbo, in questa fase, nei confronti di chi ha subito violenza in un atto di silenzio connivente è vergognoso. Non vogliamo trasformare in argomento di bassa propaganda e polemica politica una vicenda come questa".