REDAZIONE BOLOGNA

Strage di Bologna, Bonaccini a De Angelis: “Ignobile e bugiardo”. La lite via social

Il governatore dell’Emilia Romagna rigetta le parole del responsabile della comunicazione del Lazio (“Fioravanti e Mambro non c’entrano”). E Schlein chiede a Meloni di prendere provvedimenti

Bologna, 6 agosto 2023 - Non poteva restare senza una risposta 'istituzionale' il post choc di Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980 ("Fioravanti e Mambro non c'entrano"), costata 85 morti e oltre 200 feriti. E così, dopo l'ira delle vittime e dell'Anpi, arriva la risposta del governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini (“Ignobile e bugiardo”).

 Dal canto suo, De Angelis rincara la dose e si paragona addirittura a Giordano Bruno, dicendosi orgoglioso di andare al rogo per aver violato un dogma. Ne nasce un battibecco a distanza via social, che non fa che rinfocolare la polemica, allargandola praticamente a tutti i partiti dell’opposizione. La segretaria dem Elly Schlein si rivolge direttamente alla premier Giorgia Meloni e chiede le “dimissioni immediate” di De Angelis. E non è la sola.

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, chiede che il Governatore Rocca prenda le distanze dalle dichiarazioni del suo responsabile comunicazione e di valutarne le dimissioni. E proprio Rocca, in una lunga nota dice che “Marcello De Angelis ha parlato a titolo personale, mosso da una storia familiare che lo ha segnato profondamente e nella quale ha perso affetti importanti. Si è espresso sulla sua pagina Facebook da privato cittadino e non nella sua carica istituzionale che, per altro non è quella di portavoce”.

Intanto, dopo 43 anni, una verità processuale esiste: le condanne dei tre eversivi di estrema destra Giusva Fioravanti, la moglie Francesca Mambro (ergastolo) e Luigi Ciavardini (30 anni), emesse negli anni ’90. I tre – ora liberi dopo aver scontato le pene – hanno ammesso diversi omicidi, ma hanno sempre negato di aver partecipato alla strage alla stazione.

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La risposta di Bonaccini

Bonaccini si limita a un tweet perentorio e durissimo: "Ignobile e bugiardo. Venga a dirle a Bologna queste cose. Guardando negli occhi i famigliari delle vittime della strage fascista del due agosto".

Schlein: "Meloni intervenga"

Anche per la segretaria Pd Elly Schlein le parole di De Angelis sulla strage di Bologna sono "ignobili", tanto da indurla a chiedere le "dimissioni immediate" del portavoce del Presidente del Lazio. "Se non riescono a farlo i vertici della Regione Lazio sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a prendere provvedimenti immediati - continua Schlein - È grave che Meloni il giorno della commemorazione non sia riuscita a dire che quella di Bologna sia stata una strage neofascista, sarebbe gravissimo se continuasse a permettere ai suoi sodali di stravolgere la verità processuale. Ponga fine, una volta per tutte, a questa scellerata aggressione alla storia".

Bersani: "Chi non rispetta le vittime non merita rispetto"

Ecco poi il tweet di Pier Luigi Bersani: "Lo squillo di tromba di Marcello De Angelis non rimarrà isolato. La studiata ambiguità della dichiarazione per il 2 agosto del presidente del Consiglio conteneva un messaggio che solo le anime belle non hanno voluto vedere - scrive - Lasciare aperto il vaso di Pandora delle falsità nere mentre finalmente la verità giudiziaria si afferma. Lo ripeto. Chi non rispetta le vittime innocenti negando loro una verità conclamata non merita il rispetto degli italiani".  

Ruotolo e De Maria: "FdI e Meloni non possono più tacere"

"Le dichiarazioni di Marcello De Angelis sulla strage del 2 agosto sono di straordinaria gravità, per il ruolo che ricopre in una istituzione così importante. Non siamo più di fronte a comunicati sulla strage alla Stazione di Bologna che "dimenticano" di ricordare il suo carattere neofascista, accertato con sentenza definitiva. Ma a molto di più. Il presidente della Regione Lazio non può tacere. E non può tacere il suo partito, Fratelli d' Italia. E non può tacere Giorgia Meloni. Prima di tutto per rispetto alle vittime ed ai loro familiari. E poi per una evidente responsabilità istituzionale e di affidabilità democratica", dicono Sandro Ruotolo, della segreteria nazionale del Pd e Andrea De Maria, deputato Dem.

De Angelis insiste: io al rogo

De Angelis usa Facebook, e scrive un post in cui si paragona nientemeno che a Giordano Bruno: "Come ogni libero cittadino di questa Nazione, ho esercitato il diritto di esprimere la mia opinione su un evento solstiziale della nostra storia, fondata su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare. E certo, non lo nego, animato dalla passione di chi ha avuto un fratello morto, vittima di uno degli accertati depistaggi orditi per impedire l'accertamento della verità, con l'utilizzo della falsa testimonianza del massacratore del Circeo Angelo Izzo. E quindi con il diritto personale e familiare di chiedere di approfondire ogni analisi finché non sia dissipato qualunque dubbio. Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso".

Annullato evento con De Angelis

Un primo effetto concreto le parole di De Angelis l'hanno ottenuto: annullato l'evento previsto stasera al "Panta Festival 2023" di Montauro (Catanzaro) a cui avrebbe dovuto partecipare. Gli organizzatori spiegano che la scelta è stata presa "al fine di evitare ogni polemica e strumentalizzazione di alcun genere" e aggiungono: "Continuiamo a credere nel valore del pluralismo e rifiutiamo ogni accostamento a ogni estremismo di qualsiasi estrazione o colore. Ribadiamo l'intento del PantaFestival che è quello di diffondere arte, cultura e socialità in un clima di serenità".

Fratoianni: "Rocca lo cacci, oppure è complice"

"Che un fascista ci provi a intorbidire le responsabilità storiche, politiche e giudiziarie sulla strage fascista alla stazione di Bologna del 1980 ci sta. Quello che è inaccettabile che questa squallida operazione la voglia fare un rappresentante delle Istituzioni , e a pochi giorni dal 43º anniversario", afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra. "Il presidente della Regione Lazio ha due strade: la prima strada è quella cacciare subito - prosegue il leader di SI - chi infanga in questo modo la memoria della nostra storia repubblicana, che in modo irrispettoso insulta le vittime e i loro familiari, dà un colpo alla credibilità dell'istituzione che rappresenta. L'altra strada è quella di far finta di niente, e rendersi così complice - conclude Fratoianni - di questa infamia. Rocca decida".

Calenda critica la classe dirigente FdI

Sulla questione interviene anche il segretario di Azione, Carlo Calenda: "Giorgia Meloni dice di voler costruire un partito conservatore moderno e democratico. Alcuni passi, soprattutto in politica estera, vanno in questa direzione. Ma se la sua classe dirigente rimane quella dei #DeAngelis e company questa transizione è destinata a fallire". "Caro De Angelis - continua Calenda - per fortuna lei vive in un paese democratico che ha sconfitto i fascisti (come lei). Dunque nessuno la manderà al rogo. Semplicemente continueremo a combattere le sue idee in nome della democrazia e della costituzione repubblicana che i suoi amici volevano sovvertire. Il martirio le è precluso, le dimissioni no. Spero che Rocca si dia una mossa in questo senso".