Bologna, 24 dicembre 2021 - Dopo oltre due mesi, ieri all’alba la Polizia locale ha messo la parola fine all’occupazione di due alloggi Acer di via Zampieri 13, zona Bolognina. Scatenando la protesta degli attivisti di Asia-Usb che l’avevano promosso l’11 ottobre.
"Siamo di fronte all’ennesima contraddizione – spiegano da Asia –, da una parte decine di alloggi vuoti, dall’altra altrettante persone estromesse dalla graduatorie". Così mentre gli agenti, forti di quattro camionette, sigillavano gli appartamenti (trovati vuoti) – tutto nella massima tranquillità –, all’esterno montava la rabbia di un gruppetto di attivisti. "La guerra ai poveri – recitava uno striscione – è l’unica ricetta per l’emergenza casa". Presente anche Marta Collot (Potere al Popolo), che non ha risparmiato durissime critiche al Comune sottolineando come la nuova giunta si "sta comportando come quelle degli ultimi 10 anni". Chiuso lo sgombero, i manifestanti hanno raggiunto piazza Maggiore, poi l’ingresso nel cortile di Palazzo d’Accursio, mentre nella sala del Consiglio si discuteva il Bilancio. A essere chiamata in causa è stata soprattutto la vicesindaca e assessora alla Casa, Emily Clancy la quale ha tenuto il punto, difendendo le ragioni dello sgombero e dicendo nuovamente sì al dialogo ma a certe condizioni. Clancy che ha già avuto due incontri con Asia, l’11 novembre e lunedì scorso. "Precondizione per un dialogo – così una nota della Clancy – il rilascio degli immobili occupati perché siano ristrutturati e assegnati alle famiglie che aspettano in graduatoria". La stessa, che ha ricordato il suo intervento in risposta a un question time, ha rimarcato "che non si può tollerare l’occupazione del patrimonio pubblico che l’amministrazione deve assegnare a chi ne ha bisogno: non sarebbe corretto far passare il messaggio che alcuni possano passare davanti ad una graduatoria di futuri assegnatari di un alloggio pubblico secondo regole prestabilite". Infine l’ultimatum: "Lunedì c’è stato un ulteriore presidio degli attivisti che ha interrotto i lavori del Consiglio. Ho nuovamente incontrato il sindacato e ho ribadito che se avevano dei nuclei in stato di necessità, i servizi sociali sarebbero stati pronti ad offrire soluzioni ma che dovevano uscire da lì perché stavano impedendo che gli alloggi venissero ristrutturati e assegnati". Così non è stato, ieri il blitz. "Non c’è stato nessuno sgombero abitativo – chiude il vicesindaco –, ma un ripristino del possesso del patrimonio comunale da destinare. Se Asia-Usb è interessata a proseguire il dialogo nel rispetto reciproco, troveranno la mia porta sempre aperta".