La mobilità è stata il macro-tema del 2024 a Bologna. La chiusura della Garisenda a fine 2023 ha ridisegnato la viabilità dentro le mura, l’avvio delle sanzioni per la Città 30 a gennaio ha cambiato le abitudini di tutti, poi i cantieri del tram sono entrati nel vivo. E c’è chi ripete come «Bologna sia paralizzata». Il nuovo tram, i nuovi velox, le nuove ciclabili, forse le nuove tariffe (al rialzo) per il trasporto pubblico locale: non a caso, l’assessorato ora in mano a Michele Campaniello si chiama Nuova Mobilità. Per una città che cambia, cambiano anche visioni e progetti, e allora dopo le dimissioni di Orioli nasce da qui, probabilmente, il bisogno di una figura politica piuttosto che una più tecnica.
Il calderone è pieno e se da una parte il Comune vuole rafforzare la Città 30 ragionando su ciò che va e ciò che non va, c’è la partita sul Passante ormai a un bivio. Tra fare e non fare ci sono di mezzo tanti nodi, primo fra tutti quello delle risorse. Il nuovo assessore sembra intenzionato a far diventare l’allargamento del nodo autostradale la sua priorità, bisognerà vedere se i tempi si dilateranno ancora e come verranno gestite le opere compensative per rendere – nel caso – il progetto «più green», come sottolineato dal sindaco più volte. Resta vincolante il dialogo con il governo, anche se sul dossier una collaborazione è apparsa piuttosto complicata.