Bologna, 29 maggio 2023 – “Ora possiamo dare segnali di ripartenza concreti". Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, è tornato ieri a Bologna, dove ha fatto il punto sulla riapertura di strade e ferrovie (tra le altre, sabato è di nuovo percorribile la strada della Futa, mentre oggi, dalle 5, sarà attiva la linea ferroviaria Bologna-Ravenna) e su una decina di interventi di "somma urgenza" tra il bolognese e l’imolese che danno una mano ai piccoli Comuni in difficoltà. Salvini sottolinea, infatti, l’impegno del ministero "su interventi di ricucitura" del territorio. Magari piccoli, come quelli previsti dal codice degli appalti "di somma urgenza", che prevedono stanziamenti "di 100 o 150mila euro (sebbene da luglio il plafond, con il nuovo codice, passerà da 200mila euro a 500mila), che "possono sembrare piccoli, ma per un Comune di mille abitanti possono fare la differenza, per questo chiediamo ai sindaci di farci le segnalazioni visto che in certi casi possono essere anche più utili, perché arrivano subito dopo una settimana, rispetto a milioni dopo sei mesi".
Oltre ai piccoli lavori su strade, ponti e altro già attivi sulla Romagna, si aggiungono quelli sul Bolognese, come afferma il provveditore alle opere pubbliche di Emilia-Romagna e Lombardia, l’ingegnere Fabio Riva: "Parliamo di interventi su una ventina di Comuni in tutta la regione, di questi sei nel bolognese e tre nell’imolese". Si tratta di Vergato, Budrio, San Benedetto Val di Sambro, Monterenzio, Monghidoro e Monzuno, nel bolognese. Di Dozza, Castel San Pietro e Castel del Rio per l’Imolese. "Gli interventi già partiti riguardano le micro opere che servono per sanare situazioni di pericolo – spiega l’esperto – mentre per le frane non si può agire nell’immediato. Perché va studiata la situazione". Da qui, si agisce "magari cambiando l’andamento di alcune strade o con strade alternative temporanee. In caso di ponti crollati, invece, ci stiamo lavorando con l’esercito che ci fornisce i mezzi per strutture provvisorie o Bailey (i ponti militari, ndr )". ‘Ricuciture’ importanti, come sottolinea l’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini, "ma ci aspettavamo da Salvini il conto dei prossimi stanziamenti per ricostruire le strade...". L’ha ricordato ancora, ieri, il governatore Stefano Bonaccini, sottolineando le 476 strade chiuse in Emilia-Romagna con danni a quelle comunali e provinciali di oltre un miliardo, 200 milioni solo nel bolognese. Sullo sfondo, resta la partita sul commissario alla ricostruzione. Salvini ribadisce che "non mette alcun veto", inteso anche su Bonaccini. Ma resta l’impasse: "Il commissario, chiunque sarà, non avrà la bacchetta magica. In ogni caso, prima si fa, meglio è. Ma si nomini per le sue competenze, non per il suo colore politico". L’ipotesi di una figura tecnica e magari del generale Figliuolo? "Lo stimo per il lavoro fatto durante l’emergenza Covid, ma sono stati fatti tanti nomi", taglia corto. Bonaccini, dalla sua, risponde con la concretezza.
Da commissario straordinario dell’emergenza, infatti, ha firmato il primo Piano di interventi urgenti che definisce la destinazione dei primi 10 milioni stanziati dal governo. Di questi, 3 sono destinati ai cittadini che hanno dovuto abbandonare le proprie case per l’alluvione. Le domande vanno presentate entro il 30 giugno.