Bologna, 30 maggio 2016 - Merola-Salvini, nuovo round. Dopo l’affondo del sindaco («Vuole i sanpietrini, non un dibattito libero e democratico»), ecco la replica del leader della Lega: «Che risposta scema: non sono io che cerco rogne, è Merola che non è capace di gestire una città». Salvini parla pochi minuti prima della manifestazione alla stazione centrale di Milano, dove è stato affiancato sul palco anche dalla candidata sindaco leghista sotto le Due Torri, Lucia Borgonzoni.
Salvini, il sindaco Merola ha ribadito che non le vieterà piazza Verdi il 2 giugno, ma le chiede di rispettare Bologna.
«E io gli rispondo che il problema non è Salvini, ma il fatto che quella piazza non sia dei bolognesi per 364 giorni l’anno. Se io fossi sindaco, mi preoccuperei che tutte le vie e le piazze della mia città fossero aperte, libere e sicure».
Come una manifestazione a pochi giorni dal voto aiuta a risolvere problemi vecchi di decenni, come quelli di piazza Verdi?
«Tanti bolognesi mi hanno chiesto di metterci la faccia dove loro non possono. Se la mia presenza serve ad attirare l’attenzione sul fatto che alcune piazze di Bologna non sono ‘italiane’, bene».
Una proposta?
«Bisognerebbe eleggere un altro sindaco. Il sindaco gestisce la polizia municipale, gli impianti di videosorveglianza, lavora con la questura e la prefettura, può sgomberare gli immobili occupati. Insomma, può fare un sacco di cose, ma non Merola evidentemente».
I centri sociali annunciano di «barricarsi» dentro piazza Verdi.
«(sorride)...le barricate? Ma sono quattro gatti... L’università ha 80mila studenti e quelli che fanno casino e interrompono le lezioni saranno un centinaio. Io aspetto gli altri 79.900, mi aspetto una piazza pacifica, piena, viva, senza tossici e spacciatori».
E’ più probabile che la trovi totalmente blindata dalle forze dell’ordine.
«E questo non è possibile, anche perché sono sempre i soliti noti a fare incidenti: perché giovedì non li mandano a studiare o a fare volontariato?».
C’è chi sostiene che in fondo le contestazioni le fanno comodo. L’accusano di strumentalizzarle a suo vantaggio.
«Le piazze sono di tutti e a Bologna io vorrei fare cose normali, come presentare il mio libro in libreria, ma non è stato possibile. Ma se c’è una piazza regno dello spaccio, io vado lì: non mi piacciono i salotti, forse Merola invece li preferisce».
Se la Borgonzoni andasse al ballottaggio, tornerà a Bologna?
«Sì, certo. Per Bologna voglio un sindaco normale, a Roma anche i parlamentari Pd mi dicono che Merola è il peggiore d’Italia».